Verona – Napoli 2 a 5, se il buon giorno si vede dal mattino ieri in casa di Giulietta il Napoli sembrava Romeo.
Marcatori: 29′ Lasagna, 37′ Kvaratskhelia, 45’+2 Osimhen, 48′ Henry, 55′ Zielinski, 65′ Lobotka, 79′ Politano
Chiariamo da subito che non è certo il Verona, questo Verona, gli scaligeri sono parsi una sorta di Armata Brancaleone. C’è da dire che cinque goal in trasferta, in questa prima giornata di campionato, li ha fatti solo il Napoli. La squadra ha preoccupato in precampionato, dando l’impressione di avere difficoltà a metterla dentro. È davvero una bella sensazione la cinquina in terra scaligera.
Un Napoli pimpante nonostante i lavori in corso, con il mercato ancora da completare, con i nuovi arrivati ancora da integrare definitivamente. Rinunciare a tanti leader tutti assieme, non è facile da digerire ma soprattutto ci vuole tempo per assorbirne il colpo .
La Squadra è ancora imballata, c’è bisogno di tempo per registrare movimenti e accorgimenti tattici, Apparsa leggera dalla trequarti in giù, non di peso, ma di attenzione, forse è stata colpa dell’interlocutore. Il Verona non ha mai dato modo di essere incisivo, al punto che il Napoli prende gol, subisce inaspettatamente il sorpasso dei padroni di casa.
I veneti non davano nessuno grattacapo e la rete, presa sempre o quasi al solito modo. Sembra logico oramai che gli avversari, sulle palle da fermo, cercano la zona dove opera Mario Rui. Il portoghese è il meno dotato dei difensori napoletani, meno dotato dal punto di vista fisico. Quando c’è da proteggere il portiere, c’è chi penserà che ci ho un problema nei confronti del portoghese. Resto dell’idea che se pure ha un buon piede Mario Rui ed è dotato di una discreta personalità, come difensore è molto carente.
Il rumeno non è un Mendy del Real Madrid, un Bastoni, un Chiellini per intenderci, ma nemmeno un esterno basso dirompente tipo Marcos Alonso, Ferrazzoli. Mario Rui difensivamente è quello che sappiamo, in fondo però è tutta la fase difensiva da registrare. Kim da rivedere, ha perso con leggerezza qualche pallone in uscita, cosa che contro avversari più forti può risultare deleterio. É stato un gioco da ragazzi per Henry insaccare, con il coreano che stava in area a raccogliere margherite. Spesso si è avuta la sensazione che era molto facile entrare nella nostra porta, l’unico che ha tenuto botta a mio avviso è stato Amir Rrahmani, incolpevole sulle due reti subite Meret
A tale proposito, personalmente darei una chance al giovane portiere italiano, almeno fino al termine di questo mini torneo. Forse le critiche feroci, di stampa e dell’allenatore, potrebbero forgiare quella tempra, quel carattere che un portiere deve avere nel proprio bagaglio, se vuole risultare importante.
Non dimentichiamoci che fino all’atro ieri era considerato il più bravo dei portieri emergenti. In fase offensiva bisogna registrare che per andare in porta ci vogliono troppe azione, troppi tiri per segnare, fare gol. Naturalmente anche in questo caso ci vuole tempo, ci vuol pazienza e olio di gomito, doti che a Mister Spalletti non mancano.
Khvicha Kvaratskhelia dopo un inizio lento, quasi bloccato, forse per la tensione dell’esordio, ha poi sciorinato tutte le qualità del suo bagaglio tecnico. Addirittura è andato in rete di testa, cosa inusuale per il georgiano, che ha ricordato il Totti dei momenti migliori, in quell’assist di prima fornito a Zielinsky.
Anche il polacco è parso il calciatore dei tempi migliori, in palla, veloce, convinto, su tutti per una nota di merito a l messicano che è stato autore di un grande primo tempo. Lozano se mantiene queste premesse, sarà l’acquisto in più del club azzurro.
Chi ha impressionato e stato assolutamente Lobotka, a tratti immenso, davvero come ha detto il Mister a tratti ha ricordato don Andres, per movenze e capacità, mi chiedo ma dove erano Gattuso e il suo staff? Bisogna ripetere all’inverosimile che il Verona non è certo una squadra imbattibile e che due gol subiti devono comunque rappresentare un campanello di allarme, ma se il buon si vede dal mattino ieri in casa di Giulietta il Napoli sembrava Romeo.
Di Fiore Marro