Vincenzo Gaudino, avvocato, da oggi, anzi da ieri, ex sindaco di Orta di Atella. Dopo un periodo di commissariamento ordinario le elezioni per scegliere il nuovo primo cittadino.
È sempre amaro il momento in cui si è a conoscenza delle dimissioni spontanee di componenti di un Consiglio comunale per terminare un’esperienza amministrativa. Spesso questa procedura è stata motivata da nobili principi, altre volte non è stato così. Il caso di Orta di Atella è solo l’epilogo di una serie di errori, amministrativi ma soprattutto politici.
Sin dall’inizio il sindaco Gaudino non ha rispettato gli equilibri che avevano consentito la sua elezione, dopo appena quattro mesi la tortura con il gruppo dei Riformisti e democratici. Potremmo dire in modo abbastanza impietoso che al di là dei numeri, soprattutto l’obiettivo politico è stato dimenticato e che tanto era decantato durante le elezioni.
Ridare alla città una politica sana e soprattutto ristabilire la legalità all’interno della politica e della macchina comunale. Orta di Atella ha vissuto un periodo terribile, uno dei territori maggiormente esposti alla speculazione edilizia. Ha vissuto il dramma di arresti e scioglimento del consiglio comunale per condizionamento camorristico.
Dopo anni di amministrazione straordinaria dei prefetti si arriva alle elezioni del 2022. Due sindaci in campo, lo sfiduciato Vincenzo Gaudino e l’avvocato Gianfranco Arena. Entrambi candidati di entitá civiche, la vittoria c’è ma non schiacciante, Arena si ferma al 46%. La vittoria elettorale di misura, poteva essere trasformata in vittoria politica?
Gaudino doveva aprire un dialogo con la minoranza, che non si è mai dichiarata opposizione, se non altro per ricostruzione un percorso comune per il bene di Orta. Certo sarebbe stato in salita ma avrebbe garantito i numeri e anche la sostanza della capacità di una minoranza composta da buoni consiglieri.
Così non ha fatto il sindaco Gaudino. Chiudendo le porte alla minoranza, il sindaco ha cominciato una guerra intestina con parte della lista dei riformisti ed oggi torna a casa, tutto questo a un anno o poco più dalla vittoria elettorale. Dimissionari dieci consiglieri su sedici, un documento raccoglie le motivazioni ma chiederemo ai diretti interessati di spiegarle.
Adesso cominceranno le danze per le prossime elezioni amministrative. Di sicuro quelli che un anno fa erano fuori dai giochi cercheranno di ritornare in campo. Orta di Atella ha bisogno di guardare al futuro, il fallimento amministrativo di Gaudino è dovuto alla superbia e la cecità di chi crede di poter andare avanti contro tutto e tutti.
L’aver rimesso la palla al centro, con tutti i rischi che questo può comportare, è la vera colpa che possiamo imputare all’ex sindaco Vincenzo Gaudino. Orta di Atella meritava di più, forse meritava di meglio che guardare al passato e a detta di qualcuno poter dire la frase infausta: “Stavamo meglio quando stavamo peggio”.
di gianni bianco