Inter – Napoli 3 a 2 reti: Piotr Zielinski 17′; Rig. Hakan Calhanoglu 25′; Ivan Perisic 44′: Lautaro Martínez 61′; Dries Mertens 78′.
Se il Napoli doveva dimostrare un salto di maturità, ieri ha dato purtroppo prova che tutto ciò ancora non è avvenuto.
Un Inter nerboruta ha mostrato i propri muscoli al Napoli, mettendo KO l’undici di Spalletti. La squadra per lunghi tratti del primo tempo è stata in balia dei nerazzurri, padroni del campo fino al terzo gol dei meneghini. Consola il gol di Mertens che ha accorciato le distanze, soprattutto un finale di partita che ha messo in condizioni i partenopei di poter impattare il risultato.
Però purtroppo non è andato a buon fine Inter Napoli è terminata 3 a 2. Si sa che con i se e i ma non si realizzano risultati concreti, come si dice a Napoli : “Chiacchiere e tabbacchere e legno ‘o Banco e Napule non e ‘mpegne! Se il Napoli doveva dimostrare che il salto di maturità si è definitivamente concretizzato, ieri ha dato purtroppo prova che tutto ciò ancora non è avvenuto.
Troppe amnesie, poca fisicità, troppa approssimazione per essere considerata una squadra adulta, pronta a vincere un campionato difficile come quello italiano. Se dipendesse solo da condizioni tecniche alla fine si potrebbe pure tentare il colpaccio della vittori. Purtroppo oltre alle già sopra indicate carenze degli azzurri, bisogna fare i conti con una classe arbitrale scarsa e schierata troppo con le squadre ricche del nord.
Fuori dai denti va detto che il Napoli ha deluso al primo Match Point cui è stato chiamato. Da qui a Natale ne mancano ancora 3, solo alla fine di questi incontri potremo definire il peso specifico degli uomini di Spalletti. È pur vero che è la prima sconfitta stagionale in campionato per la squadra di ADL, ma bisogna anche dire che comunque il Napoli è in fase regressiva da qualche settimana.
Pesano forse i troppi impegni, le trasferte dei suoi “nazionali”, ma si ha la sensazione di una condizione non proprio al top degli uomini di Spalletti. A Milano si sono evidenziati tutti i limiti del sodalizio partenopeo, soprattutto quello fisico. L’Inter sotto questo punto di vista ha letteralmente stracciato gli azzurri. Darmian sembrava la reincarnazione di Cafù, e ha umiliato spesso il duo Insigne – Mario Rui.
Comunque tutto il Napoli è parso intimorito dalla potenza nerazzurra, gli errori tecnici in uscita di palla dei vari Fabian Ruiz, Di Lorenzo, Anguissa sono stati troppi e ripetuti. Questa la dicono lunga sulla condizione psicofisica dei partenopei. Purtroppo, se il Napoli è quello visto a San Siro, crediamo sia bene riporre i sogni di gloria.
Peccato davvero, in molti, affezionati della squadra azzurra, probabilmente, cominceranno a capire che forse il vero obiettivo è la qualificazione Champions. Anche perché se per ambire a risultati più corposi non pare siano attrezzati, meglio tornare con i piedi per terra. Certo è stato bello sognare, ma il sogno è svanito a nostro sommesso avviso ieri sera in Lombardia, augurandoci di essere delle cattive Cassandra.
Le cattive notizie non finiscono però con il risultato negativo della gara, tra le tante va annoverato l’infortunio di Osimhen. Il calciatore nigeriano conferma che su di lui, oggi l’infortunio alla spalla, ieri le squalifiche per falli di reazione, puoi contare solo metà stagione. È un fatto assolutamente negativo per chi vuole raggiungere risultati ben specifici; di buono c’è il ritorno di “Ciro” Mertens.
Il belga, che non va dimenticato è stato protagonista principe delle stagioni passate del Napoli, dopo la prestazione di ieri ridà fiducia alla torcida napoletana, il suo recupero è fondamentale.
Di Fiore Marro