Napoli – Lazio 4 0: marcatori – 7′ Zielinski (N), 9′, 29′ Mertens (N), 84′ Fabian (N)
Nel nome di Diego: spettacolo al Maradona, mattatore Mertens.
L’uragano Mertens si è abbattuto su Reina, azzurri primi da soli, a tre punti dal Milan. I partenopei conquistano tre punti meritatamente, sciorinando un calcio che ricorda a lunghi tratti proprio il gioco visto a Napoli sotto la direzione dell’attuale tecnico laziale. Una serata magica, condita da una festa che ha stretto Napoli e i suoi migliori figli attorno alla statua dedicata a Maradona.
55mila cuori azzurri a cantare, uniti in un unico amore nel nome di Diego, in uno iato tra commozione e gioia. Non ci saranno mai eredi per uno come Diego Maradona, come diceva Giampaolo Ormezzano in una clip di tanti anni fa. “Diego tornerai a nascere, se nasce un altro numero 10 come te!”, non esistono dunque successori ma delle copie quasi simili.
Ogni tanto si manifestano, sul campo che fu il San Paolo e che oggi è ribattezzato, in suo onore, Stadio Maradona. Proprio ieri una storia del genere si è intravista, grazie a un altro funambolico fromboliere della pedata, nato per sbaglio in un’altra nazione. Come nacque per sbaglio lui, il Pibe, così il belga che è campione vero, che ha nel nome è cognome le sue stesse iniziali e nel DNA quella lucida follia.
Qualità posseduta solo da veri geni del calcio, anche da D.M. alias Dries Mertens come Diego Maradona, nel giorno della festa dedicata al campione di tutti i tempi. Ha spolverato una prestazione sontuosa e insaccato due reti di fattura pregiatissima, alle spalle dell’ex malcapitato Pepe Reina. Quei palloni colpiti dal belga sembravano spinti da una mano divina, la “Mano de Dios” appunto.
Il Napoli contro l’ex Sarri ha forse giocato la sua migliore gara stagionale. Certo la Lazio non fa testo, visto che i capitolini sono la seconda peggiore difesa italiana. In trasferta, di quest’anno, ma il gioco, la continuità, la rinnovata classe di alcuni interpreti del Napoli hanno strabiliato, fatto faville, dal primo all’ultimo minuto.
Una continuità di gioco, di palleggio che non si era finora vista fare da parte degli uomini di Spalletti. Una squadra che è parsa un rullo compressore, una sorta di Vajont che ha tracimato i malcapitati avversari, riducendoli a poltiglia. Quattro goal che alla fine sembrano anche pochi per come si è svolta la gara Napoli – Lazio.
Se c’erano dubbi, su come avrebbe reagito la formazione azzurra alle assenze dei campioni africani, ebbene la partita di ieri sera li ha definitivamente spenti. Eravamo certi che la “rosa ampia“, avrebbe dato i giusti frutti, le risposte adeguate. Nella gara contro la Lazio il risultato e il gioco sono andati oltre le più rosee delle previsioni.
Gli azzurri sono stati padroni del terreno. Un Lobotka in grande spolvero, il ceco ieri sembrava incarnare il famoso “trottolino amoroso” indicato da Amedeo Minghi in una sua famosa canzone. Imprendibile, continuo, un moto perpetuo che è stato una spina nel fianco del biancocelesti antagonisti, con il suo gioco ha sprigionato dalle catene tattiche anche ai suoi diretti compagni di reparto.
Entrambi andati in rete, Zelinsky e Fabian che, oltre al gol hanno regalato uno spettacolo pirotecnico, fatto di lanci, corsa, dribbling, cambi di campo repentini. Assolutamente “Strepitosi!” Mercoledì’ prossimo, dopo Napoli – Lazio, la banda di Spalletti è chiamata ad affrontare (forse quella davvero è la sorpresa del campionato) quel Sassuolo che ha vinto a Milano contro i rossoneri. Sarà questa, come si usa dire in questi casi, la prova del nove. Chi vivrà vedrà.
Di Fiore Marro