Salernitana – Napoli 0 a 1, la decide Zielinsky, Napoli ancora primo. Prosegue spedita la cavalcata azzurra.
Un Napoli brutto, a tratti pasticcione, che comunque senza Osimhen e Insigne, espugna l’Arechi, affrontando la squadra più scarsa di quelle finora incontrate. Gli azzurri hanno giocato davvero male. Soprattutto nella zona nevralgica dell’attacco azzurro, dove Mertens, Lozano, Politano e Zielinsky, quest’ultimo però si è riscattato con il gol che ha deciso il match.
Dopo averne sprecato uno a porta vuota nel primo tempo, gettando alle ortiche, un pallone ricevuto nell’area piccola del portiere granata. Se in avanti si sono fatte le prove generali, che vedrà la formazione di Spalletti orfana degli africani, specie di Osimhen. La cosa è abbastanza preoccupante, perché Mertens è risultato una brutta copia del campione tanto amato dalla torcida partenopea.
Un calciatore a tratti impalpabile, se non talvolta irritante, irritante e inconcludente come sono risultati gli esterni alti. Un Lozano evanescente come lo stesso Politano, mai davvero incisivi, nonostante si giocasse contro una formazione per nulla irresistibile, come quella salernitana. Tolto Frank Ribery, non dispone certo di giocatori all’altezza della massima serie.
Una squadraccia la Salernitana che fa il paio con una parte della sua tifoseria, quest’ultimi per tutta la partita non hanno fatto altro che lanciare slogan anti napoletani. Talvolta sgradevoli se non di cattivissimo gusto. Atteggiamento lontano dal tifo “sano“, che dovrebbe incitare i propri beniamini e non offendere i calciatori e i tifosi della squadra avversaria. Anche se questa è una prassi comune nel mondo del calcio italiano.
Fa specie però riscontrarlo nei casi come questi, quando a affrontarsi sono due squadre della stessa regione. Si rimane basiti dinnanzi a questa sorta di odio incomprensibile e di idiozia lombrosiana. Per amore della nostra storia passata ci auguriamo tempi migliori. Il Napoli dicevamo ha vinto comunque nonostante tutto, nonostante un gioco che è latitato per l’intera gara.
Anche se c’è da sottolineare che la Salernitana ha giocato con il “sangue agli occhi” come si dice in questi casi. Forse merito di come si è “pompato” la partita da parte dei media locali, che hanno presentato il match come “La Madre di tutti le partite”. Fatto incomprensibile, vista la differenza tecnica e di spessore che contraddistingue le due società, come storia e come “rosa”.
Gli azzurri hanno ritrovato dopo lungo tempo l’arbitro Fabbri. Una cattiva sorpresa, dopo quella dell’anno scorso, dove con una sua decisione, in occasione di Napoli – Cagliari. L’arbitro contribuì e non poco a far saltare la qualificazione Champions della squadra di ADL. Una direzione di gara pessima, la sua ieri all’Arechi, visto il modo di come ha arbitrato che ha fatto spesso passare senza far pagare dazio.
Alcuni interventi dei calciatori di Stefano Colantuono, come , l’espulsione per il fallaccio di Grigoris Kastonos. Solo dopo essere stato invitato a visionare l’accaduto al Var, mentre era a due passi dall’azione del fallo. L’arbitro non si era reso conto dell’entrata assassina del calciatore granata su Anguissa, fischiando semplicemente la punizione.
Auguriamo per il bene del Napoli e del calcio in generale, che Fabbri torni a dirigere una gara dei partenopei, solo per la prossima stagione. Così da far male una volta all’anno, sono questi arbitri dalle direzioni di gara disastrose, come Salernitana – Napoli, a rovinare spesso le partite. Peccato l’espulsione a Koulibaly, purtroppo giusta. Una riflessione a termine, sul rinnovo ingaggi che il Napoli si appresta a affrontare, con alcuni dei suoi calciatori.
Se i rinnovi risultano improduttivi come accaduto con Zuniga, Goulham e Mertens è meglio ragionarci sopra. In nessuno dei casi riportati la soluzione “rinnovo” ha giovato molto. Anzi sono stati abbastanza sanguinosi e per nulla vantaggiosi per le casse del Napoli e per gli scarsi risultati ottenuti.
Di Fiore Marro