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sabato, Luglio 27, 2024

BARCELLONA NAPOLI 1-1: Gli azzurri escono indenni dal Camp Nou. 

Barcellona Napoli 1 - 1. Gli azzurri escono indenni dal Camp Nou, sarà stata la mano di D10s!  A Zielinski risponde Ferran Torres su rigore.

Barcellona Napoli 1-1. Gli azzurri escono indenni dal Camp Nou, sarà stata la mano di D10s!  A Zielinski risponde dagli 11 metri Ferran Torres, tutto apertissimo per il ritorno.

Napoli nel primo tempo, generoso e in apnea nella ripresa. Spalletti torna dal Camp Nou, con un 1-1 contro il Barcellona nell’andata dei playoff che valgono gli ottavi di finale di Europa League. Primo tempo con i “blaugrana” a fare la partita e azzurri attenti a coprire ogni spazio. I primo a sfiorare il vantaggio iberico è Pedri , che manda il pallone oltre la traversa.

Esplosivo poi nello spazio di due minuti quando avviene di tutto: Ferran Torres spreca da posizione favorevolissima. Subito dopo Zielinski sfrutta un grande assist di Elmas, il primo tentativo è respinto da Ter Stegen, imprendibile il secondo. Barcellona più intraprendente nella ripresa, ma solo grazie al VAR che attribuisce un rigore ai catalani, consentendo il pareggio.

Unghia di Juan Jesus dopo un traversone di Traoré, Ferran Torres insacca contro un immobile Meret. La partita finisce in parità, dopo il forcing  sterile finale del Barca, il Napoli ottiene un ottimo pareggio. Verdetto rinviato al Diego Armando Maradona. Il Napoli esce indenne è miracolato, dalla Catalogna.

Gli errori sotto porta dei “blaugrana” hanno fatto pensare, che qualche mano divina ha volutamente deviato di qualche centimetro. I tiri sotto rete degli attaccanti del Barcellona, per una sera quindi anche al Napoli come accade a Fabietto Schisa, nel film di Sorrentino, è stato salvato dalla “Mano di D10s”.

Ci illudiamo di tutto questo, naturalmente, perché chiunque ha amato Maradona spera di ritrovarlo in ogni circostanza. Come una sorta di Monaciello, che arriva in soccorso dei nostri desideri, non più con un saio da frate ma con una camiseta con su il numero 10 stampato.

Al di là di tutto bisogna applaudire la pattuglia di Spalletti, che ha giocato un primo tempo coraggioso, rispondendo colpo su colpo, alla squadra avversari. Il Barcellona, non dimentichiamo, è una delle società calcistiche più blasonata dell’intero cosmo pallonaro.

Gli azzurri hanno ripetuto grosso modo la stessa partita affrontata contro l’Inter, stavolta contro una formazione più forte. In trasferta, in un campo ostico, pieno di tifosi avversari, che hanno giustamente incitato la loro squadra come da tempo manca sentire a Napoli.

Ci auguriamo che per la partita di ritorno, gli ultrà e chi vuol bene ai colori partenopei, faccia altrettanto. Da sempre, la torcida napoletana è stata considerata una sorta di dodicesimo uomo. Mai come in questo caso, c’è bisogno di unire tutte le forze per passare il turno europeo.

L’obiettivo non è stato mai così a portata di mano come ora. In particolare quando si è avuta l’occasione di affrontato una squadra di valore e prestigio come quella del Barcellona. C’è da dire che il Napoli ha nel complesso una formazione che dispone di 4 -5 elementi di spessore. Anche ieri a centrocampo con la spinta di Zielinsky autore del gol del vantaggio azzurro e Fabian Ruiz, artefice di una partita regale.

Hanno rintuzzato, i due azzurri, egregiamente, finché hanno mantenuto atleticamente, contro antagonisti di spessore, così come la linea difensiva centrale. Il Komandante è sembrato sdoppiarsi ieri ed era da tutte le parte, dove occorreva ci fosse bisogno di una “pezza”, Koulibaly rende talvolta semplice, anche interventi disperati che altri suoi colleghi non potranno mai emulare.

In avanti Osimhen, che continua a fare reparto da solo, al centravanti nigeriano manca ancora un poco di malizia e quella idea tattica, che solo in Italia. Un calciatore professionista riesce a imparare a pieno, anche ieri ha dato dimostrazione a campo aperto di cosa è capace. Peccato non abbia al suo fianco calciatori in grado di assisterne le smisurate qualità atletiche, affianco a questo quartetto annovererei Mertens.

Anche ieri, in quello spicciolo di tempo a disposizione, si è procurato una situazione che in altre occasione avrebbe avuto maggiore fortuna. Intorno a questo nugolo di campioni andrebbe costruito il resto della squadra, che può ritenersi completa, per raggiungere qualsiasi obiettivo almeno per otto/11mi.

Mancano due buoni esterni alti e un laterale sinistro di ottima predisposizione difensiva, per completare il quadro, ma tutto ciò sarà difficile da divenire, visto che a stagione conclusa, qualche campione lascerà Napoli, per questioni di “cassa”.

Un vero, enorme peccato, sembra di assistere a una specie di “Tela di Penelope”, che però così facendo non tiene lontano i Proci come nell’Odissea ma lo scudetto, che così operando sarà difficile di divenire.

Di Fiore Marro

Barcellona Napoli 1-1. Gli azzurri escono indenni dal Camp Nou, sarà stata la mano di D10s!  A Zielinski risponde dagli 11 metri Ferran Torres, tutto apertissimo per il ritorno.

Napoli nel primo tempo, generoso e in apnea nella ripresa. Spalletti torna dal Camp Nou, con un 1-1 contro il Barcellona nell’andata dei playoff che valgono gli ottavi di finale di Europa League. Primo tempo con i “blaugrana” a fare la partita e azzurri attenti a coprire ogni spazio. I primo a sfiorare il vantaggio iberico è Pedri , che manda il pallone oltre la traversa.

Esplosivo poi nello spazio di due minuti quando avviene di tutto: Ferran Torres spreca da posizione favorevolissima. Subito dopo Zielinski sfrutta un grande assist di Elmas, il primo tentativo è respinto da Ter Stegen, imprendibile il secondo. Barcellona più intraprendente nella ripresa, ma solo grazie al VAR che attribuisce un rigore ai catalani, consentendo il pareggio.

Unghia di Juan Jesus dopo un traversone di Traoré, Ferran Torres insacca contro un immobile Meret. La partita finisce in parità, dopo il forcing  sterile finale del Barca, il Napoli ottiene un ottimo pareggio. Verdetto rinviato al Diego Armando Maradona. Il Napoli esce indenne è miracolato, dalla Catalogna.

Gli errori sotto porta dei “blaugrana” hanno fatto pensare, che qualche mano divina ha volutamente deviato di qualche centimetro. I tiri sotto rete degli attaccanti del Barcellona, per una sera quindi anche al Napoli come accade a Fabietto Schisa, nel film di Sorrentino, è stato salvato dalla “Mano di D10s”.

Ci illudiamo di tutto questo, naturalmente, perché chiunque ha amato Maradona spera di ritrovarlo in ogni circostanza. Come una sorta di Monaciello, che arriva in soccorso dei nostri desideri, non più con un saio da frate ma con una camiseta con su il numero 10 stampato.

Al di là di tutto bisogna applaudire la pattuglia di Spalletti, che ha giocato un primo tempo coraggioso, rispondendo colpo su colpo, alla squadra avversari. Il Barcellona, non dimentichiamo, è una delle società calcistiche più blasonata dell’intero cosmo pallonaro.

Gli azzurri hanno ripetuto grosso modo la stessa partita affrontata contro l’Inter, stavolta contro una formazione più forte. In trasferta, in un campo ostico, pieno di tifosi avversari, che hanno giustamente incitato la loro squadra come da tempo manca sentire a Napoli.

Ci auguriamo che per la partita di ritorno, gli ultrà e chi vuol bene ai colori partenopei, faccia altrettanto. Da sempre, la torcida napoletana è stata considerata una sorta di dodicesimo uomo. Mai come in questo caso, c’è bisogno di unire tutte le forze per passare il turno europeo.

L’obiettivo non è stato mai così a portata di mano come ora. In particolare quando si è avuta l’occasione di affrontato una squadra di valore e prestigio come quella del Barcellona. C’è da dire che il Napoli ha nel complesso una formazione che dispone di 4 -5 elementi di spessore. Anche ieri a centrocampo con la spinta di Zielinsky autore del gol del vantaggio azzurro e Fabian Ruiz, artefice di una partita regale.

Hanno rintuzzato, i due azzurri, egregiamente, finché hanno mantenuto atleticamente, contro antagonisti di spessore, così come la linea difensiva centrale. Il Komandante è sembrato sdoppiarsi ieri ed era da tutte le parte, dove occorreva ci fosse bisogno di una “pezza”, Koulibaly rende talvolta semplice, anche interventi disperati che altri suoi colleghi non potranno mai emulare.

In avanti Osimhen, che continua a fare reparto da solo, al centravanti nigeriano manca ancora un poco di malizia e quella idea tattica, che solo in Italia. Un calciatore professionista riesce a imparare a pieno, anche ieri ha dato dimostrazione a campo aperto di cosa è capace. Peccato non abbia al suo fianco calciatori in grado di assisterne le smisurate qualità atletiche, affianco a questo quartetto annovererei Mertens.

Anche ieri, in quello spicciolo di tempo a disposizione, si è procurato una situazione che in altre occasione avrebbe avuto maggiore fortuna. Intorno a questo nugolo di campioni andrebbe costruito il resto della squadra, che può ritenersi completa, per raggiungere qualsiasi obiettivo almeno per otto/11mi.

Mancano due buoni esterni alti e un laterale sinistro di ottima predisposizione difensiva, per completare il quadro, ma tutto ciò sarà difficile da divenire, visto che a stagione conclusa, qualche campione lascerà Napoli, per questioni di “cassa”.

Un vero, enorme peccato, sembra di assistere a una specie di “Tela di Penelope”, che però così facendo non tiene lontano i Proci come nell’Odissea ma lo scudetto, che così operando sarà difficile di divenire.

Di Fiore Marro

© Riproduzione riservata

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