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sabato, Luglio 27, 2024

BEPPE GRILLO – La chiassata in video.

Beppe Grillo propone un video contro tutto e tutti a difesa del figlio accusato di stupro.....

Beppe Grillo durante la sua carriera di comico e leader politico ha fatto del giustizialismo un karma. Il leader storico del Movimento 5 stelle si è autoproclamato in questi anni, paladino della giustizia e della legalità. Lo dimostra il fatto che nel governo Conte Uno, come durante il governo Conte Due, Ministro della Giustizia è stato il grillino Bonafede.

Allora mi chiedo, chi è il Beppe Grillo che in queste ore gira sul web con un video che ha suscitato un autentico terremoto? Le dichiarazioni gridate, come al solito, tinte di parolacce che giustificano il figlio e i suoi amici, sporcano la ragazza, sono state opportune? Accusare la ragazza di essere stata consenziente, giocando in pratica a fare sesso con i suoi amici, sollevando dubbi per il tempo di otto giorni tra l’atto e la denuncia, sono parole sostenibili?

La legge prevede fino a dodici mesi il tempo per poter denunciare una violenza sessuale. È giusto infangare una ragazza per difendere il figlio e i suoi amici, accusati ad oggi di stupro? Sono tante le domande che una donna, una madre, si pone davanti alla volgarità e alla violenza della sceneggiata mediatica di Beppe Grillo. Una cosa è certa, la doppia morale che il comico genovese ci ha regalato hanno del paradossale.

Grillo, con il suo intervento mediatico a gamba tesa, è passato dalla protesta per i diritti dei cittadini alla difesa privata di un’accusa di reato commesso dal figlio. Alla vigilia di un rinvio a giudizio, il capo politico del primo partito in parlamento ha cambiato opinione ed è diventato “garantista”. Noi comuni mortali aspettiamo l’unica cosa in cui crediamo, la giustizia.

Sperando soprattutto che da questa brutta storia Grillo tragga un insegnamento “si è innocenti fino alla condanna ma lui non ha mai creduto in questo”. Forse dovrebbe chiedere scusa a tutti quelli che ha infangato negli anni per poi risultare innocenti. Una domanda però sorge però spontanea: “Cosa avrebbe gridato Grillo se fosse stato il genitore della ragazza?”, l’ergastolo nella migliore delle ipotesi.

Tiziana Daniele

Beppe Grillo durante la sua carriera di comico e leader politico ha fatto del giustizialismo un karma. Il leader storico del Movimento 5 stelle si è autoproclamato in questi anni, paladino della giustizia e della legalità. Lo dimostra il fatto che nel governo Conte Uno, come durante il governo Conte Due, Ministro della Giustizia è stato il grillino Bonafede.

Allora mi chiedo, chi è il Beppe Grillo che in queste ore gira sul web con un video che ha suscitato un autentico terremoto? Le dichiarazioni gridate, come al solito, tinte di parolacce che giustificano il figlio e i suoi amici, sporcano la ragazza, sono state opportune? Accusare la ragazza di essere stata consenziente, giocando in pratica a fare sesso con i suoi amici, sollevando dubbi per il tempo di otto giorni tra l’atto e la denuncia, sono parole sostenibili?

La legge prevede fino a dodici mesi il tempo per poter denunciare una violenza sessuale. È giusto infangare una ragazza per difendere il figlio e i suoi amici, accusati ad oggi di stupro? Sono tante le domande che una donna, una madre, si pone davanti alla volgarità e alla violenza della sceneggiata mediatica di Beppe Grillo. Una cosa è certa, la doppia morale che il comico genovese ci ha regalato hanno del paradossale.

Grillo, con il suo intervento mediatico a gamba tesa, è passato dalla protesta per i diritti dei cittadini alla difesa privata di un’accusa di reato commesso dal figlio. Alla vigilia di un rinvio a giudizio, il capo politico del primo partito in parlamento ha cambiato opinione ed è diventato “garantista”. Noi comuni mortali aspettiamo l’unica cosa in cui crediamo, la giustizia.

Sperando soprattutto che da questa brutta storia Grillo tragga un insegnamento “si è innocenti fino alla condanna ma lui non ha mai creduto in questo”. Forse dovrebbe chiedere scusa a tutti quelli che ha infangato negli anni per poi risultare innocenti. Una domanda però sorge però spontanea: “Cosa avrebbe gridato Grillo se fosse stato il genitore della ragazza?”, l’ergastolo nella migliore delle ipotesi.

Tiziana Daniele

© Riproduzione riservata

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