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sabato, Luglio 27, 2024

CENTRO STORICO: nuova tragedia sfiorata

Centro storico, il terremoto in Bosnia e il crollo in vico Don Minzoni, riaccendono le luci sul problema sicurezza.

Un nuovo crollo nel centro storico di Afragola   rinnova la preoccupazione dei cittadini sullo stato del patrimonio edilizio della città. Gli abitanti che quotidianamente percorrono a piedi o in auto le strade non si sentono più al sicuro. Sull’argomento abbiamo voluto raccogliere l’opinione del Consigliere dell’Ordine degli Architetti di Napoli e Provincia Antonio Cerbone.

Ci risiamo: “usare la speranza come elemento di prevenzione?”

Facciamo un po’ di chiarezza: il crollo di Afragola non va assolutamente legato al terremoto in Bosnia, che si è stato di forte intensità, ma non tale da collegare i due eventi. Il cedimento del solaio come si può constatare dalle immagini è stato causato dal perdurato abbandono dell’immobile da parte dei suoi proprietari. Forse aspettavano lo zio d’America che arrivasse a ripararlo.

Ma perché accade questo?

Spesso queste proprietà sono ultra frazionate per successioni ereditarie; non vi è un amministratore nominato che è obbligatorio solo se si superano otto condomini. L’impossibilità di colloquiare o pianificare interventi, anche per utilizzare bonus sismico che lo stato ha varato per la sicurezza degli edifici, porta a queste conseguenze a dir poco disastrose. 

Dunque, l’evento sismico in Bosnia, avvertito anche qui non centra nulla?

Non nego che questo si sia sentito ma reputo alquanto improbabile associarlo al crollo di Afragola. Ricordiamoci che ci sono quasi quotidianamente scosse nei Campi Flegrei, di intensità inferiore ma a distanza molto più ravvicinata. 

 Ciò che è evidente, sembra che nelle nostre zone ci sia un amplificatore sismico, un geologo lo saprebbe spiegare meglio. La conformazione del sottosuolo ci rende vulnerabili e vista la fatiscenza e la vetustà dei nostri immobili, direi a grave rischio.

Come si può intervenire per far fronte a questa emergenza?

Il rischio si affronta facendo prevenzione, sul lungo e breve periodo. A lungo termine occorre intervenire sugli edifici operando con la CL.E. (condizione limite di emergenza);

A breve termine bisogna coinvolgere i cittadini. Occorre illustrare e pubblicizzare il PEC, Piano di Emergenza Comunale, anche nelle scuole. Delle semplici brochure che mostrino le più elementari norme di comportamento sarebbero sicuramente utili allo scopo.

Ringraziando l’arch. Cerbone per il suo intervento ricordiamoci che la conoscenza è l’unico vero strumento di prevenzione.

di Beatrice Manna.

Centro storico, il terremoto in Bosnia e il crollo in vico Don Minzoni, riaccendono le luci sul problema sicurezza.

Un nuovo crollo nel centro storico di Afragola   rinnova la preoccupazione dei cittadini sullo stato del patrimonio edilizio della città. Gli abitanti che quotidianamente percorrono a piedi o in auto le strade non si sentono più al sicuro. Sull’argomento abbiamo voluto raccogliere l’opinione del Consigliere dell’Ordine degli Architetti di Napoli e Provincia Antonio Cerbone.

Ci risiamo: “usare la speranza come elemento di prevenzione?”

Facciamo un po’ di chiarezza: il crollo di Afragola non va assolutamente legato al terremoto in Bosnia, che si è stato di forte intensità, ma non tale da collegare i due eventi. Il cedimento del solaio come si può constatare dalle immagini è stato causato dal perdurato abbandono dell’immobile da parte dei suoi proprietari. Forse aspettavano lo zio d’America che arrivasse a ripararlo.

Ma perché accade questo?

Spesso queste proprietà sono ultra frazionate per successioni ereditarie; non vi è un amministratore nominato che è obbligatorio solo se si superano otto condomini. L’impossibilità di colloquiare o pianificare interventi, anche per utilizzare bonus sismico che lo stato ha varato per la sicurezza degli edifici, porta a queste conseguenze a dir poco disastrose. 

Dunque, l’evento sismico in Bosnia, avvertito anche qui non centra nulla?

Non nego che questo si sia sentito ma reputo alquanto improbabile associarlo al crollo di Afragola. Ricordiamoci che ci sono quasi quotidianamente scosse nei Campi Flegrei, di intensità inferiore ma a distanza molto più ravvicinata. 

 Ciò che è evidente, sembra che nelle nostre zone ci sia un amplificatore sismico, un geologo lo saprebbe spiegare meglio. La conformazione del sottosuolo ci rende vulnerabili e vista la fatiscenza e la vetustà dei nostri immobili, direi a grave rischio.

Come si può intervenire per far fronte a questa emergenza?

Il rischio si affronta facendo prevenzione, sul lungo e breve periodo. A lungo termine occorre intervenire sugli edifici operando con la CL.E. (condizione limite di emergenza);

A breve termine bisogna coinvolgere i cittadini. Occorre illustrare e pubblicizzare il PEC, Piano di Emergenza Comunale, anche nelle scuole. Delle semplici brochure che mostrino le più elementari norme di comportamento sarebbero sicuramente utili allo scopo.

Ringraziando l’arch. Cerbone per il suo intervento ricordiamoci che la conoscenza è l’unico vero strumento di prevenzione.

di Beatrice Manna.

© Riproduzione riservata

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