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sabato, Luglio 27, 2024

COME SI VOTERÀ?: C’è da impazzire.

Come si voterà? È la domanda che ogni povero cristo che ancora credendo nei valori democratici vuole scegliere. I collegi sono già pronti.

Elezioni del 25 settembre, gli italiani sceglieranno il nuovo Parlamento, soprattutto il governo che nascerà. Vediamo come si vota. “Rosatellum“, l’attuale legge elettorale, è un mix di maggioritario e proporzionale. A farla da padrona saranno i collegi uninominali che assegnano la maggior parte dei seggi.

Il territorio italiano sarà diviso in vari collegi, in ciascuno di essi ogni coalizione presenterà un candidato. Se lo stesso avrà il maggior numero di conensi sarà eletto. Con l’attuale legge elettorale, le coalizioni sono determinati per vincere nei collegi uninominali.Ma cosa sono i collegi?

l Collegio uninominale è una circoscrizione che elegge un unico rappresentante in un’assemblea legislativa. I seggi della Camera e del Senato vengono assegnati con sistema maggioritario a turno unico in altrettanti collegi. È eletto il candidato più votato, secondo il sistema noto come “uninominale secco”.

La distribuzione dei seggi è su base nazionale. La ripartizione è a livello nazionale per la Camera e regionale per il Senato. Sono istituiti collegi plurinominali nei quali le liste si presentano sotto forma di liste bloccate di candidati. n ciascun collegio dell’uninominale secco, ogni elettore può esprimere una sola scelta.

Quindi, viene proclamato eletto per quel collegio il candidato che ottiene la maggioranza relativa dei voti, senza nessuna quantità o soglia minima di voti richiesta. Tra le novità di questa tornata elettorale vi è il taglio dei parlamentari. La legge costituzionale prevede la riduzione del numero dei parlamentari, da 630 a 400 deputati e da 315 a 200 senatori elettivi. Non dimentichiamo che a questi si aggiungono i senatori a vita nominati dal presidente della Repubblica.

Le due Camere che andranno a comporsi saranno in formato ridotto, con il 30%, tra camera e senato dei parlamentari in meno. A subire una modifica saranno anche i collegi elettorali ma il problema maggiore in Italia non è chi, ma come si voterà. Speriamo sia l’ultima volta.

di redazione

Come si voterà? È la domanda che ogni povero cristo che ancora credendo nei valori democratici vuole scegliere. I collegi sono già pronti.

Elezioni del 25 settembre, gli italiani sceglieranno il nuovo Parlamento, soprattutto il governo che nascerà. Vediamo come si vota. “Rosatellum“, l’attuale legge elettorale, è un mix di maggioritario e proporzionale. A farla da padrona saranno i collegi uninominali che assegnano la maggior parte dei seggi.

Il territorio italiano sarà diviso in vari collegi, in ciascuno di essi ogni coalizione presenterà un candidato. Se lo stesso avrà il maggior numero di conensi sarà eletto. Con l’attuale legge elettorale, le coalizioni sono determinati per vincere nei collegi uninominali.Ma cosa sono i collegi?

l Collegio uninominale è una circoscrizione che elegge un unico rappresentante in un’assemblea legislativa. I seggi della Camera e del Senato vengono assegnati con sistema maggioritario a turno unico in altrettanti collegi. È eletto il candidato più votato, secondo il sistema noto come “uninominale secco”.

La distribuzione dei seggi è su base nazionale. La ripartizione è a livello nazionale per la Camera e regionale per il Senato. Sono istituiti collegi plurinominali nei quali le liste si presentano sotto forma di liste bloccate di candidati. n ciascun collegio dell’uninominale secco, ogni elettore può esprimere una sola scelta.

Quindi, viene proclamato eletto per quel collegio il candidato che ottiene la maggioranza relativa dei voti, senza nessuna quantità o soglia minima di voti richiesta. Tra le novità di questa tornata elettorale vi è il taglio dei parlamentari. La legge costituzionale prevede la riduzione del numero dei parlamentari, da 630 a 400 deputati e da 315 a 200 senatori elettivi. Non dimentichiamo che a questi si aggiungono i senatori a vita nominati dal presidente della Repubblica.

Le due Camere che andranno a comporsi saranno in formato ridotto, con il 30%, tra camera e senato dei parlamentari in meno. A subire una modifica saranno anche i collegi elettorali ma il problema maggiore in Italia non è chi, ma come si voterà. Speriamo sia l’ultima volta.

di redazione

© Riproduzione riservata

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