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sabato, Luglio 27, 2024

DANIELE SEPE: Napoli che tributa Zappa!

Per quanto possa essere definita una sfida impossibile, Daniele Sepe è riuscito a dedicare un intero disco al sommo Frank: "Direction Zappa".

Daniele Sepe
La copertina del doppio disco live “Direction Zappa” di Daniele Sepe (Sextet) del 2021, ma registrato nel 2016 in Sardegna.

Daniele Sepe e il non-genere.

Sepe, nativo di Posillipo, ha dalla sua la bravura di non riuscire ad essere incorniciato in un solo genere musicale. Danza tra le ritmiche reggae, abbracciando la folk di qualsiasi cultura gli venga in mente, arrivando alla world music totale. Accarezza e schiaffeggia jazz e rock, non disdegnando fusion, blues e la classica. E’ una peculiarità dello suo stile musicale, molto rara a Napoli, se non nel mondo intero. Il suo modo di affrontare la fase di scrittura e poi l’arrangiamento lo inquadrano immediatamente come un gran fan del buon vecchio Frank Zappa. Non a caso Daniele Sepe gli dedica un intero disco dal titolo, appunto, “Direction Zappa”.

Direction Zappa.

Essendo il disco interamente suonato live e praticamente quasi improvvisato, da proprio quel tocco magico che lo rende molto fruibile. Eseguito e registrato quasi a fine estate del 2016 nella Sardegna meridionale ed avendo riscosso un buon successo sia live che in rete, viene autoprodotto durante la pandemia. Nella formazione della band vediamo Daniele ovviamente al sax, alla voce Dean Bowman, alla batteria Hamid Drake, alla chitarra Joe Cristiano, Tommy Di Paola la piano e Davide Costagliola al basso, tutti “Uomini d’onore”, come li definisce il sassofonista napoletano nell’intro “Amò”. Eseguito con una naturalezza disarmante, il doppio live tocca svariati punti della discografia zappiana.

Daniele Sepe e Frank Zappa.

Per Sepe, come afferma in un’intervista, il genio Zappa è un modello proprio perché riesce a toccare tutti i generi e al contempo non lo si assimila con nessuno di essi. Questa sua poliedricità, sostiene il sassofonista, lo allontana dalla monotonia e addirittura dalla depressione. Insomma, è uno fuori dagli schemi proprio come Frank, ma al contempo rispettosissimo dalla Dea Musica. E’ chiaro che predilige la jazz-fusion, la parte di Zappa dove c’è maggior innovazione. Non si può fare altro che apprezzare il coraggio di toccare un artista considerato inarrivabile, ma che è stato affrontato con una apprezzabile leggerezza.

Come seppellire Frank Zappa.

Ecco che diventa inutile spoilerare il disco, ma una cosa è sicura: per chi non conosce Zappa, vi farà venir voglia di affrontarlo, una volta per tutte. Un’ora e 50 della vostra vita potrebbero farvi entrare in un vortice infinito, perché Frank non è solo un artista, ma un “genere” a sé stante. Dopo “Amo’” si passa prima attraverso il brano di Hendrix “If 6 was 9” dove si apprezzano subito le grandi doti canore di Dean e la chiara influenza blues rock di Joe alla chitarra. Poi parte il viaggio attraverso la storia di Frank con “Sofa Nr 2” del 1975. Il tutto intervallato da brani di Charlie Haden, Charles Mingus, Nino Rota, Joe Zawinul, Miles Davis e Morricone. Chiosa del live è il bis “Jazz is the Theacher Funk is The Preacher” di James Ulmer. Ora Frank, come auspica Daniele Sepe, può essere seppellito in pace!

francesco moccia
https://www.annotizie.it/musica-le-note-che-ribollono-sulla-lava-del-vesuvio/

Collegamenti utili:
http://www.danielesepe.com/home.html
https://it.wikipedia.org/wiki/Daniele_Sepe
https://www.facebook.com/DanieleSepeOfficial

Daniele Sepe
La copertina del doppio disco live “Direction Zappa” di Daniele Sepe (Sextet) del 2021, ma registrato nel 2016 in Sardegna.

Daniele Sepe e il non-genere.

Sepe, nativo di Posillipo, ha dalla sua la bravura di non riuscire ad essere incorniciato in un solo genere musicale. Danza tra le ritmiche reggae, abbracciando la folk di qualsiasi cultura gli venga in mente, arrivando alla world music totale. Accarezza e schiaffeggia jazz e rock, non disdegnando fusion, blues e la classica. E’ una peculiarità dello suo stile musicale, molto rara a Napoli, se non nel mondo intero. Il suo modo di affrontare la fase di scrittura e poi l’arrangiamento lo inquadrano immediatamente come un gran fan del buon vecchio Frank Zappa. Non a caso Daniele Sepe gli dedica un intero disco dal titolo, appunto, “Direction Zappa”.

Direction Zappa.

Essendo il disco interamente suonato live e praticamente quasi improvvisato, da proprio quel tocco magico che lo rende molto fruibile. Eseguito e registrato quasi a fine estate del 2016 nella Sardegna meridionale ed avendo riscosso un buon successo sia live che in rete, viene autoprodotto durante la pandemia. Nella formazione della band vediamo Daniele ovviamente al sax, alla voce Dean Bowman, alla batteria Hamid Drake, alla chitarra Joe Cristiano, Tommy Di Paola la piano e Davide Costagliola al basso, tutti “Uomini d’onore”, come li definisce il sassofonista napoletano nell’intro “Amò”. Eseguito con una naturalezza disarmante, il doppio live tocca svariati punti della discografia zappiana.

Daniele Sepe e Frank Zappa.

Per Sepe, come afferma in un’intervista, il genio Zappa è un modello proprio perché riesce a toccare tutti i generi e al contempo non lo si assimila con nessuno di essi. Questa sua poliedricità, sostiene il sassofonista, lo allontana dalla monotonia e addirittura dalla depressione. Insomma, è uno fuori dagli schemi proprio come Frank, ma al contempo rispettosissimo dalla Dea Musica. E’ chiaro che predilige la jazz-fusion, la parte di Zappa dove c’è maggior innovazione. Non si può fare altro che apprezzare il coraggio di toccare un artista considerato inarrivabile, ma che è stato affrontato con una apprezzabile leggerezza.

Come seppellire Frank Zappa.

Ecco che diventa inutile spoilerare il disco, ma una cosa è sicura: per chi non conosce Zappa, vi farà venir voglia di affrontarlo, una volta per tutte. Un’ora e 50 della vostra vita potrebbero farvi entrare in un vortice infinito, perché Frank non è solo un artista, ma un “genere” a sé stante. Dopo “Amo’” si passa prima attraverso il brano di Hendrix “If 6 was 9” dove si apprezzano subito le grandi doti canore di Dean e la chiara influenza blues rock di Joe alla chitarra. Poi parte il viaggio attraverso la storia di Frank con “Sofa Nr 2” del 1975. Il tutto intervallato da brani di Charlie Haden, Charles Mingus, Nino Rota, Joe Zawinul, Miles Davis e Morricone. Chiosa del live è il bis “Jazz is the Theacher Funk is The Preacher” di James Ulmer. Ora Frank, come auspica Daniele Sepe, può essere seppellito in pace!

francesco moccia
https://www.annotizie.it/musica-le-note-che-ribollono-sulla-lava-del-vesuvio/

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http://www.danielesepe.com/home.html
https://it.wikipedia.org/wiki/Daniele_Sepe
https://www.facebook.com/DanieleSepeOfficial

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