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sabato, Luglio 27, 2024

ELEZIONI: La metà non vota.

La metà degli avente diritto al voto non esercita più il diritto/dovere di recarsi alle urne. La classe politica non se ne preoccupa, anzi, va avanti per la sua strada senza curarsi del problema e senza immaginare che questa è una sconfitta, per tutti..

Elezioni amministrative il 50% non vota.

Elezioni amministrative e regionali del 3 e 4 ottobre, l’astensionismo l’ha fatto da padrona. Metà degli avente diritto non si è recato al seggio per esprimere le proprie intenzioni di voto, al segreto delle cabine elettorali. Assentandosi dalle urne gli elettori piuttosto che votare, hanno preferito esprimere in questo modo il proprio dissenso e la propria delusione per l’attuale classe politica.

Le truppe cammellate di un tempo

Un tempo i partiti non avevano di queste “ansie” si servivano di truppe cammellate. Le stesse che si recavano compatte ai seggi elettorali per mostrare la propria devozione. L’astensione ha raggiunto nell’arco degli anni, un valore storico sempre più preoccupante e purtroppo in evoluzione. “Vae victis” (guai a i vinti), disse Tiro Livio, ma non vale in Italia.

Nessuno perde

Dalle dichiarazioni successive ai risultati delle varie elezioni: difficilmente ascoltiamo dai vari leader la frase “abbiamo subito una sconfitta”, tutti vincitori, nessuno ha perso. Un’altra certezza che oggi ha assunto un valore storico e il fatto che la politica attuale utilizza la tecnica dell’autorottamazione.

Come i funghi

Figure politiche, partiti e movimenti, nascono dal nulla come i funghi alla prima pioggia. Crescono i “funghi politici”, ma hanno una vita più o meno breve e alla stregua di famosi messaggi da “missione impossibile“. Dopo un po di tempo si autodistruggono. Sarebbe interessante capire se questa è volontà precisa oppure del tutto indipendente dalla volontà delle parti in causa.

Nuovi volti vecchie abitudini

Fatto sta che ad oggi sempre più gente non vuole assolutamente più parlare di politica e di tutti i personaggi che ne fanno parte. Una condizione preoccupante per la democrazia italiana ma questo disagio davvero non traspare dai volti degli interessati Eppure volti nuovi ispiravano fiducia in un primo momento ma le facce subito si irrobustiscono in politica.

Cambia la musica…

Sarebbe davvero il caso di dire, come cita un vecchio adagio: “cambiano i musicanti, ma la musica è sempre la stessa”. I cittadini, almeno il 50% degli elettori attivi non si reca al seggio per votare, basta guardare i risultati delle passate elezioni. Gli stessi preferiscono fare altro, in questo caso, ascoltare il silenzio.

di Fernando Romanucci

Elezioni amministrative il 50% non vota.

Elezioni amministrative e regionali del 3 e 4 ottobre, l’astensionismo l’ha fatto da padrona. Metà degli avente diritto non si è recato al seggio per esprimere le proprie intenzioni di voto, al segreto delle cabine elettorali. Assentandosi dalle urne gli elettori piuttosto che votare, hanno preferito esprimere in questo modo il proprio dissenso e la propria delusione per l’attuale classe politica.

Le truppe cammellate di un tempo

Un tempo i partiti non avevano di queste “ansie” si servivano di truppe cammellate. Le stesse che si recavano compatte ai seggi elettorali per mostrare la propria devozione. L’astensione ha raggiunto nell’arco degli anni, un valore storico sempre più preoccupante e purtroppo in evoluzione. “Vae victis” (guai a i vinti), disse Tiro Livio, ma non vale in Italia.

Nessuno perde

Dalle dichiarazioni successive ai risultati delle varie elezioni: difficilmente ascoltiamo dai vari leader la frase “abbiamo subito una sconfitta”, tutti vincitori, nessuno ha perso. Un’altra certezza che oggi ha assunto un valore storico e il fatto che la politica attuale utilizza la tecnica dell’autorottamazione.

Come i funghi

Figure politiche, partiti e movimenti, nascono dal nulla come i funghi alla prima pioggia. Crescono i “funghi politici”, ma hanno una vita più o meno breve e alla stregua di famosi messaggi da “missione impossibile“. Dopo un po di tempo si autodistruggono. Sarebbe interessante capire se questa è volontà precisa oppure del tutto indipendente dalla volontà delle parti in causa.

Nuovi volti vecchie abitudini

Fatto sta che ad oggi sempre più gente non vuole assolutamente più parlare di politica e di tutti i personaggi che ne fanno parte. Una condizione preoccupante per la democrazia italiana ma questo disagio davvero non traspare dai volti degli interessati Eppure volti nuovi ispiravano fiducia in un primo momento ma le facce subito si irrobustiscono in politica.

Cambia la musica…

Sarebbe davvero il caso di dire, come cita un vecchio adagio: “cambiano i musicanti, ma la musica è sempre la stessa”. I cittadini, almeno il 50% degli elettori attivi non si reca al seggio per votare, basta guardare i risultati delle passate elezioni. Gli stessi preferiscono fare altro, in questo caso, ascoltare il silenzio.

di Fernando Romanucci

© Riproduzione riservata

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