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sabato, Luglio 27, 2024

FRODI FISCALI: Sessantarè arresti, favorivano i Casalesi.

Il blitz della Guardia di finanza di Napoli, che scopre una frode fiscale da cento milioni di euro per favorire l'organizzazione criminale dei “Casalesi”. Questa è l’ultima notizia in ordine di tempo di questa pessima convivenza.

Frodi fiscali commesse per favorire un clan camorristico, questa la notizia che l’Ansa pubblica e speriamo in tanti leggano. Mentre una crisi sociale ed economica continua ad impoverire la classe media, c’è chi organizza, per i delinquenti, un lauto banchetto attraverso una frode fiscale. Parliamo di cento milioni di euro. Piccoli commercianti, guide turistiche, ambulanti, agenti di commercio, consulenti aziendali ma anche commercialisti e avvocati. Queste le categorie che hanno sofferto maggiormente la pandemia e che contano il maggior numero di partite Iva chiuse in un anno e mezzo.

Secondo le rilevazioni della Cgia ( Confederazione Generale Italiana degli Artigiani), dal febbraio 2020, mese pre-Covid, allo scorso agosto, ultima rilevazione disponibile, il numero complessivo dei lavoratori indipendenti è sceso di 302mila unità. Parliamo di una percentuale del 5,8%, dell’intero comparto della Libera attività Quanto poi influiscano le chiusure a livello occupazionale e dell’indotto, a parte i soldi in meno per lo stato in tassazione è facile immaginarlo. Se a questi si aggiungono le migliaia di dipendenti in difficoltà economica della grande industria e dell’indotto, la cifra è consistente.

Sono le nuove povertà e spesso abbiamo letto di ex professionisti che lavorano nel servire i tavoli o altro per sbarcare il lunario.  Da contraltare a questo disagio di liberi professionisti, i colletti bianchi, sporchi di disonestà che consentono ai camorristi di arricchirsi ai danni dello Stato. Il blitz della Guardia di finanza di Napoli, che scopre una frode fiscale da cento milioni di euro per favorire l’organizzazione criminale dei “Casalesi”. Questa è l’ultima notizia in ordine di tempo di questa pessima convivenza. Scatta il reato di associazione a delinquere finalizzata al riciclaggio a vantaggio del clan casertano dei casalesi.

Il numero di persone coinvolte è di sessantatré, residenti tra le province di Napoli e Caserta. La Guardia di finanza che ha scoperto la frode e proceduto agli arresti. Il Nucleo Speciale di Polizia Valutaria, con i Comandi Provinciali della Guardia di finanza di Napoli, Caserta e Salerno. Gli stessi hanno notificato sessantatré provvedimenti cautelari del Gip di Napoli emessi su richiesta della D.D.A. partenopea. Sono quarantotto le persone raggiunte dal provvedimento di custodia cautelare in carcere, tra loro tante “brave persone”. Chiaramente, passato il tempo necessario, l’ausilio di Principi del foro che conoscono bene la materia, molti di questi galantuomini saranno di nuovo liberi.

Liberi non solo di andare in giro, dopo poco tempo direttamente o con qualche “testa di legno”, saranno di nuovo in campo per frodare lo stato e togliere soldi dalle nostre tasche. Perché se qualcuno non lo ha capito, chi froda sulle tasse, ruba soldi ai cittadini che le tasse le pagano. Una grande tristezza guardare queste due notizie, che riguardano la stessa categoria. Partite Iva 302.000 che chiudono i battenti, partite Iva che rubano e favoriscono i camorristi con frodi fiscali, come in questo caso. Non sarebbe il caso di fare come Robin Hood, togliere ai delinquenti per rivitalizzare gli onesti. Il problema è sempre lo stesso e chi governa della soluzione di questo problema davvero non ne vuole sapere.

Di Tiziana Daniele


Frodi fiscali commesse per favorire un clan camorristico, questa la notizia che l’Ansa pubblica e speriamo in tanti leggano. Mentre una crisi sociale ed economica continua ad impoverire la classe media, c’è chi organizza, per i delinquenti, un lauto banchetto attraverso una frode fiscale. Parliamo di cento milioni di euro. Piccoli commercianti, guide turistiche, ambulanti, agenti di commercio, consulenti aziendali ma anche commercialisti e avvocati. Queste le categorie che hanno sofferto maggiormente la pandemia e che contano il maggior numero di partite Iva chiuse in un anno e mezzo.

Secondo le rilevazioni della Cgia ( Confederazione Generale Italiana degli Artigiani), dal febbraio 2020, mese pre-Covid, allo scorso agosto, ultima rilevazione disponibile, il numero complessivo dei lavoratori indipendenti è sceso di 302mila unità. Parliamo di una percentuale del 5,8%, dell’intero comparto della Libera attività Quanto poi influiscano le chiusure a livello occupazionale e dell’indotto, a parte i soldi in meno per lo stato in tassazione è facile immaginarlo. Se a questi si aggiungono le migliaia di dipendenti in difficoltà economica della grande industria e dell’indotto, la cifra è consistente.

Sono le nuove povertà e spesso abbiamo letto di ex professionisti che lavorano nel servire i tavoli o altro per sbarcare il lunario.  Da contraltare a questo disagio di liberi professionisti, i colletti bianchi, sporchi di disonestà che consentono ai camorristi di arricchirsi ai danni dello Stato. Il blitz della Guardia di finanza di Napoli, che scopre una frode fiscale da cento milioni di euro per favorire l’organizzazione criminale dei “Casalesi”. Questa è l’ultima notizia in ordine di tempo di questa pessima convivenza. Scatta il reato di associazione a delinquere finalizzata al riciclaggio a vantaggio del clan casertano dei casalesi.

Il numero di persone coinvolte è di sessantatré, residenti tra le province di Napoli e Caserta. La Guardia di finanza che ha scoperto la frode e proceduto agli arresti. Il Nucleo Speciale di Polizia Valutaria, con i Comandi Provinciali della Guardia di finanza di Napoli, Caserta e Salerno. Gli stessi hanno notificato sessantatré provvedimenti cautelari del Gip di Napoli emessi su richiesta della D.D.A. partenopea. Sono quarantotto le persone raggiunte dal provvedimento di custodia cautelare in carcere, tra loro tante “brave persone”. Chiaramente, passato il tempo necessario, l’ausilio di Principi del foro che conoscono bene la materia, molti di questi galantuomini saranno di nuovo liberi.

Liberi non solo di andare in giro, dopo poco tempo direttamente o con qualche “testa di legno”, saranno di nuovo in campo per frodare lo stato e togliere soldi dalle nostre tasche. Perché se qualcuno non lo ha capito, chi froda sulle tasse, ruba soldi ai cittadini che le tasse le pagano. Una grande tristezza guardare queste due notizie, che riguardano la stessa categoria. Partite Iva 302.000 che chiudono i battenti, partite Iva che rubano e favoriscono i camorristi con frodi fiscali, come in questo caso. Non sarebbe il caso di fare come Robin Hood, togliere ai delinquenti per rivitalizzare gli onesti. Il problema è sempre lo stesso e chi governa della soluzione di questo problema davvero non ne vuole sapere.

Di Tiziana Daniele


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