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sabato, Luglio 27, 2024

IL MONDO: La speranza è l’ultima a morire.

Il mondo, il nostro mondo deve reagire e noi non dobbiamo mai smettere di sperare!

Il mondo, il nostro mondo deve reagire e noi non dobbiamo mai smettere di sperare!

CI SONO LUOGHI SUL PIANETA DOVE SI SPERA ANCORA

HOPE SPOTS… un pianeta di speranza

Gli Hope Spots sono aree dell’oceano ecologicamente uniche designate da Mission Blue, un’organizzazione senza scopo di lucro fondata da Sylvia Earle. Per la protezione degli oceani nell’ambito di una campagna di conservazione globale. Gli Hope Spot sono Aree Marine Protette (AMP). Essi sono scelti per i loro contributi alla biodiversità e all’habitat. 

Lo stato di Hope Spot ha lo scopo di alleviare le pressioni esercitate dall’uomo sull’oceano, rendendo il sito protetto. Di conseguenza in questi siti può essere vietato dalla legge pescare o la perforazione per l’estrazione di risorse naturali. Attualmente esistono 76 Hope Spot in tutto il mondo dal 2016.

E ci sono candidature che si andranno ad aggiungere a quelli esistenti.

Meno dell’ 1% dell’oceano era protetto. Quando Sylvia Earle ne è venuta a conoscenza ha sostenuto con la sua organizzazione la creazione di una campagna di sensibilizzazione globale. L’obiettivo della campagna “Hope Spot” è aumentare il sostegno pubblico, attirare l’attenzione dei leader politici mondiali.

Creare un numero sufficiente di Siti della Speranza per arrivare a proteggere almeno il 20% dell’oceano entro questi anni.

“ I wish you would use all means at your disposal — films, expeditions, the web, new submarines — to create a campaign to ignite public support for a global network of marine protected areas, Hope Spots large enough to save and restore the blue heart of the planet.”

Sylvia Earle

“Vorrei che usassi tutti i mezzi a tua disposizione: i film, le spedizioni, la rete, nuovi sottomarini — per creare una campagna di sensibilizzazione e di sostegno pubblico per una rete globale di aree marine protette, Hope Spots abbastanza grandi da salvare e ripristinare il cuore blu del pianeta.” 

Sylvia Earle

SALVARE GLI OCEANI

Mission Blue è un’organizzazione senza scopo di lucro creata da Sylvia Earle la più accreditata oceanografa al mondo, per la salvaguardia degli oceani.

Gli Hope Spot sono aree marine protette situate in zone oceaniche importanti dal punto di vista dell’ecologia. Considerate vitali per la conservazione delle specie marine, oppure in regioni dove la sopravvivenza delle comunità locali dipende da un ecosistema marino sano.

Alcuni siti sono già riconosciuti, altri sono in attesa di riconoscimento formale. Sul globo, ogni puntina rappresenta un Hope Spot. Sono siti disseminati in tutti gli oceani del mondo e in una varietà di ecosistemi. Chiunque si può rendere promotore e designare un’area affinché le sia attribuito lo stato di Hope Spot.

Le candidature sono valutate dal consiglio di Mission Blue. Ogni anno ne vengono aggiunti di nuovi, inondando il mondo di speranza grazie al sostegno pubblico a favore della conservazione degli oceani. I criteri di individuazione sono diversi e vanno dalla ricchezza della biodiversità e degli ecosistemi, alle capacità di rigenerarsi dai danni derivanti dall’impatto delle attività umane. Ma anche in relazione alla rilevanza economica sana che rivestono per le comunità.

LE ISOLE EOLIE DIVENTANO UN HOPE SPOT

Le isole Eolie sono state aggiunte al centinaio di siti sparsi per il mondo. L’arcipelago tirrenico, che è anche patrimonio mondiale dell’UNESCO per la sua attività vulcanica unica, e le sue acque circostanti,ospitano una straordinaria biodiversità, fatta di una varia e molteplice fauna ittica.

Ad abbracciare le coste rocciose delle isole ci sono estensioni di flora oceanica che forniscono importanti habitat per i pesci giovanili. E ancora, grotte sommerse e montagne sottomarine offrono rifugio a grandi pesci pelagici. Ma basta allontanarsi dalla costa per avvistare capodogli, delfini e tartarughe marine che attraversano le isole per la migrazione e l’accoppiamento.

Purtroppo, negli ultimi anni, non sono mancati i problemi ambientali. Lo sfruttamento ittico, con attrezzature da pesca poco sostenibili e l’assenza di adeguate misure di gestione delle risorse marine hanno impoverito il mare. I pescatori indigeni, allora, si sono rimboccati le maniche per difendere non solo l’ecosistema, ma anche la loro fonte di sostentamento.

E grazie anche alle amministrazioni locali, che hanno previsto specifiche ordinanze, per ridurre il consumo di plastica, le Isole Eolie sono oggi plastic free. Fondamentale il lavoro svolto dall’Aeolian Islands Preservation Foundation e dai suoi sostenitori, nella promozione di pratiche di pesca e turismo sostenibili ed attività di ricerca scientifica su numerose specie in via di estinzione.

Tutto questo ha portato alla attribuzione per l’arcipelago del titolo di Hope Spot. Le parole di Sylvia Earle per le isole Eolie “Plaudo al lavoro dell’Aeolian Islands Preservation Foundation (AIPF) e dei suoi partner per quello che stanno facendo per proteggere questo arcipelago coinvolgendo la comunità, con l’obiettivo di sensibilizzare sull’importanza di convivere pacificamente con la natura. Questo è il momento di agire. Grazie per aver dato voce a coloro che non possono parlare: le tartarughe marine, gli squali e le cernie. Sono sicura che se potessero parlare vi ringrazierebbero”.

Tante piccole speranze diventano una grande opportunità

Di Fernando Romanucci

Il mondo, il nostro mondo deve reagire e noi non dobbiamo mai smettere di sperare!

CI SONO LUOGHI SUL PIANETA DOVE SI SPERA ANCORA

HOPE SPOTS… un pianeta di speranza

Gli Hope Spots sono aree dell’oceano ecologicamente uniche designate da Mission Blue, un’organizzazione senza scopo di lucro fondata da Sylvia Earle. Per la protezione degli oceani nell’ambito di una campagna di conservazione globale. Gli Hope Spot sono Aree Marine Protette (AMP). Essi sono scelti per i loro contributi alla biodiversità e all’habitat. 

Lo stato di Hope Spot ha lo scopo di alleviare le pressioni esercitate dall’uomo sull’oceano, rendendo il sito protetto. Di conseguenza in questi siti può essere vietato dalla legge pescare o la perforazione per l’estrazione di risorse naturali. Attualmente esistono 76 Hope Spot in tutto il mondo dal 2016.

E ci sono candidature che si andranno ad aggiungere a quelli esistenti.

Meno dell’ 1% dell’oceano era protetto. Quando Sylvia Earle ne è venuta a conoscenza ha sostenuto con la sua organizzazione la creazione di una campagna di sensibilizzazione globale. L’obiettivo della campagna “Hope Spot” è aumentare il sostegno pubblico, attirare l’attenzione dei leader politici mondiali.

Creare un numero sufficiente di Siti della Speranza per arrivare a proteggere almeno il 20% dell’oceano entro questi anni.

“ I wish you would use all means at your disposal — films, expeditions, the web, new submarines — to create a campaign to ignite public support for a global network of marine protected areas, Hope Spots large enough to save and restore the blue heart of the planet.”

Sylvia Earle

“Vorrei che usassi tutti i mezzi a tua disposizione: i film, le spedizioni, la rete, nuovi sottomarini — per creare una campagna di sensibilizzazione e di sostegno pubblico per una rete globale di aree marine protette, Hope Spots abbastanza grandi da salvare e ripristinare il cuore blu del pianeta.” 

Sylvia Earle

SALVARE GLI OCEANI

Mission Blue è un’organizzazione senza scopo di lucro creata da Sylvia Earle la più accreditata oceanografa al mondo, per la salvaguardia degli oceani.

Gli Hope Spot sono aree marine protette situate in zone oceaniche importanti dal punto di vista dell’ecologia. Considerate vitali per la conservazione delle specie marine, oppure in regioni dove la sopravvivenza delle comunità locali dipende da un ecosistema marino sano.

Alcuni siti sono già riconosciuti, altri sono in attesa di riconoscimento formale. Sul globo, ogni puntina rappresenta un Hope Spot. Sono siti disseminati in tutti gli oceani del mondo e in una varietà di ecosistemi. Chiunque si può rendere promotore e designare un’area affinché le sia attribuito lo stato di Hope Spot.

Le candidature sono valutate dal consiglio di Mission Blue. Ogni anno ne vengono aggiunti di nuovi, inondando il mondo di speranza grazie al sostegno pubblico a favore della conservazione degli oceani. I criteri di individuazione sono diversi e vanno dalla ricchezza della biodiversità e degli ecosistemi, alle capacità di rigenerarsi dai danni derivanti dall’impatto delle attività umane. Ma anche in relazione alla rilevanza economica sana che rivestono per le comunità.

LE ISOLE EOLIE DIVENTANO UN HOPE SPOT

Le isole Eolie sono state aggiunte al centinaio di siti sparsi per il mondo. L’arcipelago tirrenico, che è anche patrimonio mondiale dell’UNESCO per la sua attività vulcanica unica, e le sue acque circostanti,ospitano una straordinaria biodiversità, fatta di una varia e molteplice fauna ittica.

Ad abbracciare le coste rocciose delle isole ci sono estensioni di flora oceanica che forniscono importanti habitat per i pesci giovanili. E ancora, grotte sommerse e montagne sottomarine offrono rifugio a grandi pesci pelagici. Ma basta allontanarsi dalla costa per avvistare capodogli, delfini e tartarughe marine che attraversano le isole per la migrazione e l’accoppiamento.

Purtroppo, negli ultimi anni, non sono mancati i problemi ambientali. Lo sfruttamento ittico, con attrezzature da pesca poco sostenibili e l’assenza di adeguate misure di gestione delle risorse marine hanno impoverito il mare. I pescatori indigeni, allora, si sono rimboccati le maniche per difendere non solo l’ecosistema, ma anche la loro fonte di sostentamento.

E grazie anche alle amministrazioni locali, che hanno previsto specifiche ordinanze, per ridurre il consumo di plastica, le Isole Eolie sono oggi plastic free. Fondamentale il lavoro svolto dall’Aeolian Islands Preservation Foundation e dai suoi sostenitori, nella promozione di pratiche di pesca e turismo sostenibili ed attività di ricerca scientifica su numerose specie in via di estinzione.

Tutto questo ha portato alla attribuzione per l’arcipelago del titolo di Hope Spot. Le parole di Sylvia Earle per le isole Eolie “Plaudo al lavoro dell’Aeolian Islands Preservation Foundation (AIPF) e dei suoi partner per quello che stanno facendo per proteggere questo arcipelago coinvolgendo la comunità, con l’obiettivo di sensibilizzare sull’importanza di convivere pacificamente con la natura. Questo è il momento di agire. Grazie per aver dato voce a coloro che non possono parlare: le tartarughe marine, gli squali e le cernie. Sono sicura che se potessero parlare vi ringrazierebbero”.

Tante piccole speranze diventano una grande opportunità

Di Fernando Romanucci

© Riproduzione riservata

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