25.6 C
Napoli
sabato, Luglio 27, 2024

LADRI ARRESTATI – Rubavano da Carte di credito.

Ladri arrestati nel napoletano, frodavano i possessori di carte di credito e postali attraverso un complesso sistema informatico e telefonico.

Ladri arrestati nel napoletano, frodavano i possessori di carte di credito e postali attraverso un complesso sistema informatico e telefonico. Le indagini sono state coordinate dal Servizio Centrale Polizia Postale per l’Umbria con la collaborazione del Reparto campano e il Commissariato di P.S. di Giugliano.

Cinque uomini Ciro Esposito, Salvatore Esposito, Pasquale Sacra, Giuseppe Ventura e Sabatino Ruberti, una donna Luisa Simeoli, gli delinquenti. L’organizzazione operava in Italia, ed è stato possibile l’arresto dopo le denunce di alcuni istituti di credito e Poste italiane. Nelle casse dell’organizzazione più di un milione di euro sequestrati grazie alle indagini cominciate della Polizia di Stato.

Tutto è iniziato nel 2018, i criminali procedevano attraverso sistema che vedeva i delinquenti operare con compiti specifici e complessi. Si cominciava con effettuare furti di corrispondenza nei centri di smistamento di Poste Italiane nel Centro-Nord Italia.

La banda individuava la corrispondenza contenente le carte di credito spedite dagli istituti. Dopo il furto entravano in scena i telefonisti che chiamavano le banche o l’ufficio postale. Si presentavano come rappresentanti delle forze dell’ordine in possesso di carte sequestrate a dei malviventi. Tutto questo per ottenere i recapiti telefonici dei clienti interessati.

Gli stessi venivano contattati dai ladri che spacciandosi per operatori della banca, comunicavano problemi connessi all’attivazione delle carte. I malcapitati questo punto rilasciavano il P.I.N., iniziava l’ultimo passaggio. Sicuramente questo sistema era dotato di un apparato tecnico-finanziario complesso di primo livello. Alla fine, ottenuti i P.I.N., i tecnici giravano gli stessi ai delinquenti che prelevavano indisturbati le somme dagli sportelli.

Sarebbe lecito chiedersi se dei ladri comuni siano in possesso di esperienza e competenze informatiche così specifiche. Perché se così non fosse sarebbero tanti altri i delinquenti, gli haker coinvolti in queste frodi. Le Banche e Poste italiane, avrebbero il dovere di bloccare sul nascere queste truffe frutto sempre di sottovalutazione del problema e di inadeguati sistemi di difesa.

di Tiziana Daniele

Ladri arrestati nel napoletano, frodavano i possessori di carte di credito e postali attraverso un complesso sistema informatico e telefonico. Le indagini sono state coordinate dal Servizio Centrale Polizia Postale per l’Umbria con la collaborazione del Reparto campano e il Commissariato di P.S. di Giugliano.

Cinque uomini Ciro Esposito, Salvatore Esposito, Pasquale Sacra, Giuseppe Ventura e Sabatino Ruberti, una donna Luisa Simeoli, gli delinquenti. L’organizzazione operava in Italia, ed è stato possibile l’arresto dopo le denunce di alcuni istituti di credito e Poste italiane. Nelle casse dell’organizzazione più di un milione di euro sequestrati grazie alle indagini cominciate della Polizia di Stato.

Tutto è iniziato nel 2018, i criminali procedevano attraverso sistema che vedeva i delinquenti operare con compiti specifici e complessi. Si cominciava con effettuare furti di corrispondenza nei centri di smistamento di Poste Italiane nel Centro-Nord Italia.

La banda individuava la corrispondenza contenente le carte di credito spedite dagli istituti. Dopo il furto entravano in scena i telefonisti che chiamavano le banche o l’ufficio postale. Si presentavano come rappresentanti delle forze dell’ordine in possesso di carte sequestrate a dei malviventi. Tutto questo per ottenere i recapiti telefonici dei clienti interessati.

Gli stessi venivano contattati dai ladri che spacciandosi per operatori della banca, comunicavano problemi connessi all’attivazione delle carte. I malcapitati questo punto rilasciavano il P.I.N., iniziava l’ultimo passaggio. Sicuramente questo sistema era dotato di un apparato tecnico-finanziario complesso di primo livello. Alla fine, ottenuti i P.I.N., i tecnici giravano gli stessi ai delinquenti che prelevavano indisturbati le somme dagli sportelli.

Sarebbe lecito chiedersi se dei ladri comuni siano in possesso di esperienza e competenze informatiche così specifiche. Perché se così non fosse sarebbero tanti altri i delinquenti, gli haker coinvolti in queste frodi. Le Banche e Poste italiane, avrebbero il dovere di bloccare sul nascere queste truffe frutto sempre di sottovalutazione del problema e di inadeguati sistemi di difesa.

di Tiziana Daniele

© Riproduzione riservata

LEGGI ANCHE

- Advertisement -spot_img