
Lampedusa, l’isola che un tempo era meta di serenità e vacanze tranquille, è oggi un inferno dal quale difficilmente usciremo.

Vedere le immagini delle scene degli scontri fisici tra gli immigrati sbarcati e gli agenti della Guardia di Finanza mette i brividi addosso. Quello che era un flusso giornalieri di una barca o di una nave è diventato in questi giorni un continuo fiume di esseri umani. Dalle immagini non si comprende il perché ma è facile immaginare lo stress e le continue torture di queste persone.
Sbarcati sull’isola di Lampedusa i naufraghi non hanno compreso di essere in unità più degli abitanti stessi. L’approvvigionamento e la distribuzione di acqua in bottiglie è diventa complicata e allora, alcuni immigrati hanno cominciato a pressare. La Guardia di finanza, presente per garantire l’ordine pubblico, ha cercato di contenere, bloccando il tentativo di sfondare da parte di chi protestava. La tensione è aumentata in quella fase concitata e alcuni immigranti si sarebbero tuffati in acqua per aggirare la banchina.
Lampedusa a questo punto è davvero al collasso. Un neonato di cinque mesi è morto annegato poco prima che la guardia costiera riuscisse a soccorrere il barcone con una quarantina di persone a bordo, si è rovesciata prima dell’arrivo della guardia costiera. “Giorgia Meloni è preoccupata e a tal proposito Raffaella Paita, senatrice e coordinatrice nazionale di Italia Viva:
“Il primo pensiero va al neonato annegato, deve essere un monito per tutti noi, l’Europa non può girarsi dall’altra parte, il tema politico però è il fallimento completo del governo sulle politiche migratorie. Meloni ha vinto le elezioni garantendo un limite agli sbarchi. Numeri alla mano, la situazione è più che fuori controllo”. Totò Martello, capogruppo del Pd al consiglio comunale ed ex sindaco di Lampedusa e Linosa:
“Da alcuni giorni, e soprattutto nelle ultime ore, Lampedusa sta vivendo un’emergenza umanitaria che ha pochi precedenti ma evidentemente il governo Meloni ha tentato di imporre il ‘silenzio stampa”. Il presidente dell’Associazione per i diritti degli anziani (Ada) di Lampedusa, Giorgio Lazzari:
“Ero in barca con mia moglie e mia figlia intorno alle 19, quando abbiamo visto un barchino, carico di migranti, che s’è schiantato contro gli scogli. Il natante è subito affondato e tanti migranti, finiti in acqua, chiedevano aiuto. Sono intervenuto subito e con mia moglie abbiamo issato a bordo tredici persone, tra cui due donne e un bambino. Abbiamo chiamato la Capitaneria di porto, la Guardia costiera ha poi ultimato le operazioni di salvataggio degli altri migranti e noi siamo rimasti in rada fino a dopo le ore venti.”
L’emorragia di migranti dall’Africa, dal Medio oriente, dall’Asia e dall’America latina verso l’Europa non si ferma. Sarà difficile, dopo quello che sta accadendo in Africa in particolare, tra colpi di stato, terremoti e inondazioni, fermarla. La Germania e la Francia, non rispetteranno i patti di accoglienza dall’Italia; l’Inghilterra, con la Brexit, si è tirata fuori automaticamente, i paesi dell’Est, guidati da Orban, hanno chiuso da tempo le frontiere.
Soprattutto la Cina e la Russia, hanno interessi ad indebolire l’Europa, attraverso il sostegno a frange di pseudo rivoluzionari. L’Italia, per la sua posizione geografica, sarà invasa sempre di più dai disperati, fino a quando la paura e la preoccupazione saranno sempre più forti.
Le imminenti Elezioni europee del giugno 2024, proporranno una campagna elettorale che si preannuncia già aperta e la parte sovranista è già in netto vantaggio. Intanto, nel guardare quello che accade intorno al Mediterraneo, culla della civiltà, c’è da chiedersi “cosa fare?”, soprattutto farlo al più presto.
gianni bianco