26 C
Napoli
sabato, Luglio 27, 2024

LUCIANO SPALLETTI – È già nel cuore della Torcida Azzurra.

Luciano Spalletti, sono bastati pochi giorni per entrare nel cuore della Torcida Azzurra. Sinceramente il nuovo allenatore del Napoli mi stava sulle scatole, non per la fiction, ma per una gestualità che poco amo

Luciano Spalletti, sono bastati pochi giorni per entrare nel cuore della Torcida Azzurra. Sinceramente il nuovo allenatore del Napoli mi stava sulle scatole, non per la fiction, ma per una gestualità che poco amo. Oggi, a bocce ferme, posso confessarlo candidamente: “mi ha sempre preoccupato ogni qualvolta che affrontando il Napoli, quando doveva, lo batteva”.

Con il suo gioco verticale, difendendosi anche quando era consapevole di avere di fronte una squadra inferiore. Una sorta di autobus davanti la porta di Handanovic per strappare un punto al Maradona ( allora San Paolo). Con amarezza, una vittoria della Roma con un gol di Nainggolan dopo che gli azzurri avevano dominato la gara, insomma un avversario ostico, geniale, italianissimo.

A mio sommesso avviso è l’allenatore che ogni amante del calcio e tifoso di squadra, vorrebbe avere come proprio trainer. Spalletti è un vero padrone del mestiere di coach, capace di invenzioni inattese e soprattutto aziendalista. Per una società familiare e con un budget limitato, come quello partenopeo è una sorta di panacea.

Certo stiamo affrontando un tema che andrebbe rivisto tra qualche mese ancora. Perché non si può certo esprimere un giudizio definitivo a pochi giorni dall’inizio del campionato e in pieno ritiro precampionato. Come si dice in questi casi :” Il buon giorno comincia dal mattino …”

Finora, anche se è poca cosa ancora, si sono viste delle cose interessanti, che non accadevano dai tempi di Reja. Va riconosciuto la bravura all’allenatore di Certaldo, di dare fiducia, risalto e input positivo alle seconde linee. Ssupefacente il recupero, speriamo sia definivo, di Stanislav Lobotka.

Ancora di più da apprezzare, in questo breve lasso di tempo, di come ha gestito alcuni calciatori. Parlo di meteore, tipo Zinédine Machach, Alessandro Zanoli o Adam Ounas, calciatori che in precampionato hanno dato davvero una bella mostra di se. Gli stessi sono risultati essere acquisti importanti, senza alcun costo di cartellino e con questi chiari di luna è tutto grasso che cola.

Insomma, ove mai ci fosse stato bisogno di sapere se il Napoli abbia “azzeccato” l’allenatore, oggi possiamo esserne certi. Sono bastati pochi giorni, poche sedute di allenamento, qualche scampolo di partita amichevole, alcune indicazioni tattiche, per capirlo. Spalletti è stato capace di intervenire su alcuni aspetti caratteriali di alcuni calciatori.

Risultato? Il tempo delle approssimazioni tattiche “gattusiane“, era, per nostra fortuna acqua passata. Si cambia registro, si verticalizza e si velocizza il gioco, qualcuno dei nostri si ritroverà spiazzato, abituato per troppo lungo tempo a giocare in orizzontale. Luciano Spalletti ci fa capire che il gioco del calcio è una cosa semplice, senza astruserie. Per andare in porta devi essere veloce e verticalizzare, per difendere la tua porta devi essere veloce e anticipare l’avversario, punto.

Il nuovo allenatore potrebbe essere inquadrato con una nota guccianiana : “Ti parlerò di cose vecchie con il vestito nuovo”. Nel corso della sua carriera da allenatore ha conquistato due Coppe Italia, una Supercoppa italiana, due campionati russi, una Coppa e una Supercoppa di Russia.

A livello individuale ha vinto una Panchina d’oro (2005) ed è stato nominato per due volte migliore allenatore AIC (2006 e 2007). Dopo un biennio sabbatico, il 29 maggio 2021 è tornato ad allenare di nuovo ed è qui in Italia, come nuovo tecnico del Napoli.

Di Fiore Marro

Luciano Spalletti, sono bastati pochi giorni per entrare nel cuore della Torcida Azzurra. Sinceramente il nuovo allenatore del Napoli mi stava sulle scatole, non per la fiction, ma per una gestualità che poco amo. Oggi, a bocce ferme, posso confessarlo candidamente: “mi ha sempre preoccupato ogni qualvolta che affrontando il Napoli, quando doveva, lo batteva”.

Con il suo gioco verticale, difendendosi anche quando era consapevole di avere di fronte una squadra inferiore. Una sorta di autobus davanti la porta di Handanovic per strappare un punto al Maradona ( allora San Paolo). Con amarezza, una vittoria della Roma con un gol di Nainggolan dopo che gli azzurri avevano dominato la gara, insomma un avversario ostico, geniale, italianissimo.

A mio sommesso avviso è l’allenatore che ogni amante del calcio e tifoso di squadra, vorrebbe avere come proprio trainer. Spalletti è un vero padrone del mestiere di coach, capace di invenzioni inattese e soprattutto aziendalista. Per una società familiare e con un budget limitato, come quello partenopeo è una sorta di panacea.

Certo stiamo affrontando un tema che andrebbe rivisto tra qualche mese ancora. Perché non si può certo esprimere un giudizio definitivo a pochi giorni dall’inizio del campionato e in pieno ritiro precampionato. Come si dice in questi casi :” Il buon giorno comincia dal mattino …”

Finora, anche se è poca cosa ancora, si sono viste delle cose interessanti, che non accadevano dai tempi di Reja. Va riconosciuto la bravura all’allenatore di Certaldo, di dare fiducia, risalto e input positivo alle seconde linee. Ssupefacente il recupero, speriamo sia definivo, di Stanislav Lobotka.

Ancora di più da apprezzare, in questo breve lasso di tempo, di come ha gestito alcuni calciatori. Parlo di meteore, tipo Zinédine Machach, Alessandro Zanoli o Adam Ounas, calciatori che in precampionato hanno dato davvero una bella mostra di se. Gli stessi sono risultati essere acquisti importanti, senza alcun costo di cartellino e con questi chiari di luna è tutto grasso che cola.

Insomma, ove mai ci fosse stato bisogno di sapere se il Napoli abbia “azzeccato” l’allenatore, oggi possiamo esserne certi. Sono bastati pochi giorni, poche sedute di allenamento, qualche scampolo di partita amichevole, alcune indicazioni tattiche, per capirlo. Spalletti è stato capace di intervenire su alcuni aspetti caratteriali di alcuni calciatori.

Risultato? Il tempo delle approssimazioni tattiche “gattusiane“, era, per nostra fortuna acqua passata. Si cambia registro, si verticalizza e si velocizza il gioco, qualcuno dei nostri si ritroverà spiazzato, abituato per troppo lungo tempo a giocare in orizzontale. Luciano Spalletti ci fa capire che il gioco del calcio è una cosa semplice, senza astruserie. Per andare in porta devi essere veloce e verticalizzare, per difendere la tua porta devi essere veloce e anticipare l’avversario, punto.

Il nuovo allenatore potrebbe essere inquadrato con una nota guccianiana : “Ti parlerò di cose vecchie con il vestito nuovo”. Nel corso della sua carriera da allenatore ha conquistato due Coppe Italia, una Supercoppa italiana, due campionati russi, una Coppa e una Supercoppa di Russia.

A livello individuale ha vinto una Panchina d’oro (2005) ed è stato nominato per due volte migliore allenatore AIC (2006 e 2007). Dopo un biennio sabbatico, il 29 maggio 2021 è tornato ad allenare di nuovo ed è qui in Italia, come nuovo tecnico del Napoli.

Di Fiore Marro

© Riproduzione riservata

LEGGI ANCHE

- Advertisement -spot_img