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lunedì, Dicembre 9, 2024

NAPOLI – EMPOLI 2 a 0 – Azzurri a quota 38, il caso di dire il Ciuccio vola e non è una metafora

Il Napoli con quella di ieri porta a  dieci le vittorie consecutive in campionato, vittoria meritata anche se sofferta, per la resistenza dell’Empoli

Reti: 24′ st Lozano (rig.), 43′ st Zielinski.

C’è voluta tutta la pazienza di Giobbe e oltre al Napoli per conquistare di tre punti contro l’Empoli. La pazienza e la furberia, come la chiama Soriano. Furberia o colpo di teatro qual si voglia, quello di Osimhen, che facendosi sgambettare da Marin, ottimo regista dei toscani, ha sbloccato una gara che si stava avviando mestamente verso un pareggio triste.

A realizzare poi il rigore si è presentato Lozano, ennesimo rigorista novello della pattuglia di Spalletti, che pure non tirandolo perfettamente, riesce a insaccare e cambiare le sorti di una partita ostica. Anche questo, dei rigori tirati non certo in maniera impeccabile che comunque si trasformano in goal, sono un segno di buon auspicio per i partenopei.

Il Napoli continua a navigare placido nelle braccia amiche della Dea Fortuna. Con quella di ieri gli azzurri portano a  10 le vittorie consecutive in campionato. Vittoria meritata anche se sofferta per la resistenza dell’Empoli . Lozano e Zielinsky hanno quindi archiviato la pratica toscana nella ripresa, da subentrati.

Le reti segnate dai titolari in panchina, sta sempre di più diventando una consuetudine per i ragazzi di Spalletti. Mai come in questa stagione i cambi hanno fruttato così tanti punti, conseguenza di una compattezza di gruppo e di una rinnovata unità di intenti di tutti i calciatori azzurri.

Si vince contro una squadra che negli ultimi tre precedenti in campionato, aveva sempre vinto contro i partenopei. È da sottolineare l’ennesimo tabù che viene sfatato dal Napoli,  sceso in campo ancora privo del suo indiscusso talento Kvaratskhelia. Calciatore importante il georgiano, proprio in partite bloccate come quella di ieri, dove occorreva ci fosse qualcuno capace di saltare l’uomo per creare gli spazi necessari.

Cosa che per lunghi tratti della partita è mancata, quando gli avversari rinunciano a giocare non si può prescindere dal georgiano, questo nel caso ci siano ancora dei dubbi sulla qualità del 77. Gli azzurri attuano in questa penultima gara pre mondiale un mini turnover.

Schierando Ostigard in vece di Juan Jesus, Mario Rui a sinistra al posto di Olivera, Ndombele nel ruolo di Zielinsky e Politano a destra alto dove sovente gioca Lozano, a sostituire Kvara il gioiellino Raspadori, che è stato il calciatore più insidioso per i toscani, almeno nella prima parte di gara.

La squadra di Zanetti ha da subito fatto intendere la sua volontà di non gioco, difesa a oltranza, marcature serrate sulle fonti di gioco. Formazione abbottonata, con Satriano unica punta e due linee sempre molto strette davanti al portiere Vicario, che sono servite al tecnico dei toscani per chiudere con efficacia  tutti gli spazi al Napoli.

La tattica ha funzionato fino al rigore, che fino a quel momento stava offrendo una partita spezzettata e sovente nervosa, in cui gli azzurri sono riusciti di rado ad affondare i colpi e hanno avuto a loro volta il torto di non alzare a sufficienza il ritmo, un primo tempo che è stato a tratti  difficile.

L’innesto di Lozano cambia l’inerzia della gara, il “Papariello” messicano, offre spunti veloci sulla corsia di destra, e è lui che mette il pallone nell’ aria dell’Empoli, che poi Pairetto, il Var, Marin e Osimhen trasformano in rigore, ancora una volta quindi i cambi di Spalletti sono stati decisivi.

Il Napoli è sempre più consapevole della sua forza, la notizia a bocce ferme del pareggio del Milan in quel di Cremona, fa volare gli azzurri a più 8 dalla seconda, 8 punti di vantaggio in uno scorcio di soli 14 incontri sono davvero tanta roba.

di Fiore Marro

Il Napoli con quella di ieri porta a  dieci le vittorie consecutive in campionato, vittoria meritata anche se sofferta, per la resistenza dell’Empoli

Reti: 24′ st Lozano (rig.), 43′ st Zielinski.

C’è voluta tutta la pazienza di Giobbe e oltre al Napoli per conquistare di tre punti contro l’Empoli. La pazienza e la furberia, come la chiama Soriano. Furberia o colpo di teatro qual si voglia, quello di Osimhen, che facendosi sgambettare da Marin, ottimo regista dei toscani, ha sbloccato una gara che si stava avviando mestamente verso un pareggio triste.

A realizzare poi il rigore si è presentato Lozano, ennesimo rigorista novello della pattuglia di Spalletti, che pure non tirandolo perfettamente, riesce a insaccare e cambiare le sorti di una partita ostica. Anche questo, dei rigori tirati non certo in maniera impeccabile che comunque si trasformano in goal, sono un segno di buon auspicio per i partenopei.

Il Napoli continua a navigare placido nelle braccia amiche della Dea Fortuna. Con quella di ieri gli azzurri portano a  10 le vittorie consecutive in campionato. Vittoria meritata anche se sofferta per la resistenza dell’Empoli . Lozano e Zielinsky hanno quindi archiviato la pratica toscana nella ripresa, da subentrati.

Le reti segnate dai titolari in panchina, sta sempre di più diventando una consuetudine per i ragazzi di Spalletti. Mai come in questa stagione i cambi hanno fruttato così tanti punti, conseguenza di una compattezza di gruppo e di una rinnovata unità di intenti di tutti i calciatori azzurri.

Si vince contro una squadra che negli ultimi tre precedenti in campionato, aveva sempre vinto contro i partenopei. È da sottolineare l’ennesimo tabù che viene sfatato dal Napoli,  sceso in campo ancora privo del suo indiscusso talento Kvaratskhelia. Calciatore importante il georgiano, proprio in partite bloccate come quella di ieri, dove occorreva ci fosse qualcuno capace di saltare l’uomo per creare gli spazi necessari.

Cosa che per lunghi tratti della partita è mancata, quando gli avversari rinunciano a giocare non si può prescindere dal georgiano, questo nel caso ci siano ancora dei dubbi sulla qualità del 77. Gli azzurri attuano in questa penultima gara pre mondiale un mini turnover.

Schierando Ostigard in vece di Juan Jesus, Mario Rui a sinistra al posto di Olivera, Ndombele nel ruolo di Zielinsky e Politano a destra alto dove sovente gioca Lozano, a sostituire Kvara il gioiellino Raspadori, che è stato il calciatore più insidioso per i toscani, almeno nella prima parte di gara.

La squadra di Zanetti ha da subito fatto intendere la sua volontà di non gioco, difesa a oltranza, marcature serrate sulle fonti di gioco. Formazione abbottonata, con Satriano unica punta e due linee sempre molto strette davanti al portiere Vicario, che sono servite al tecnico dei toscani per chiudere con efficacia  tutti gli spazi al Napoli.

La tattica ha funzionato fino al rigore, che fino a quel momento stava offrendo una partita spezzettata e sovente nervosa, in cui gli azzurri sono riusciti di rado ad affondare i colpi e hanno avuto a loro volta il torto di non alzare a sufficienza il ritmo, un primo tempo che è stato a tratti  difficile.

L’innesto di Lozano cambia l’inerzia della gara, il “Papariello” messicano, offre spunti veloci sulla corsia di destra, e è lui che mette il pallone nell’ aria dell’Empoli, che poi Pairetto, il Var, Marin e Osimhen trasformano in rigore, ancora una volta quindi i cambi di Spalletti sono stati decisivi.

Il Napoli è sempre più consapevole della sua forza, la notizia a bocce ferme del pareggio del Milan in quel di Cremona, fa volare gli azzurri a più 8 dalla seconda, 8 punti di vantaggio in uno scorcio di soli 14 incontri sono davvero tanta roba.

di Fiore Marro

© Riproduzione riservata

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