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sabato, Luglio 27, 2024

NAPOLI – LAZIO: 1 a 2 Sarri batte di nuovo gli azzurri, questa volta con più merito

La Lazio ha, dicevamo, meritato, non tanto perché ha giocato meglio o bene , ma solo perché ha saputo aspettare il momento adatto. Proprio come fanno le grandi squadra al cospetto delle piccole

Marcatori: 30′ Luis Alberto (L), 32′ Zielinski (N), 7′ st Kamada (L)

Il Napoli sceso al Maradona ieri sera,l con la Lazio è parso poca cosa, nel senso che non è una squadra che gioca male. Ricorda, come atteggiamento, più che altro una provinciale. Somiglia vagamente all’Ascoli di Rozzi o il Pisa di Anconetani. Un gioco alla “garibaldina” finché il fiato lo consente, per poi spegnersi, come di solito fanno le squadre di basso ceto.

Le due gare vinte sono state fumo negli occhi. Questa squadra è messa in campo in maniera bislacca, senza nessun senso tattico. Commette errori madornali sotto porta come una delle peggiori provinciali. La squadra non tira e quando lo fa dimostra che “se songhe appicicate cu ‘a  porta”.

Hanno messo in una corsa ippica importante il cavallo Timothy T. o The Last Hurrà nella mani di Er Pomata. D’altra parte se vieni esonerato nel campionato arabo, forse dopo quello delle Isole Faroe, il torneo più scarso del mondo, qualche motivo deve pure esserci.

Questa formazione che era uno spettacolo agli occhi oggi è diventata inguardabile e imbarazzante. I calciatori, pare abbiamo perso lo spartito. Sembrano tanti bravi solisti che non sanno dove andare a parare. Per dire, ieri Kvaratskhelia ha dato l’impressione di avere smarrito quella umiltà che gli è stata tanto d’aiuto.

La passata stagione a tratti sembrava un rinomato Narciso che continuava a specchiarsi nel  Maradona senza sorta di discontinuità.

Così non si va da nessuna parte e si diventa prevedibili. Della gara in se c’è il solo Politano che si salva dalla Waterloo ed è tutto dire, visto che è forse l’unico a non avere il posto da titolare sicuro in questa formazione.

Gli strafalcioni fatti poi da Garcia con delle sostituzioni assurde, ed è stato un altro colpo fatale, nella gestione della gara per porre definitivamente il Napoli nella mani di Sarri,.

Il tecnico della Lazio torna a vincere in terra partenopea. Mettere una punta per intasare ancora di più la già ostruita area di rigore laziale è stato un boomerang. Si sa gli ordini sono quelli di far giocare Raspadori comunque e ovunque è questi sono i risultati. Avevamo già sfortunatamente pronosticato che in questo stato il Napoli avrebbe avuto poca vita e purtroppo così si è avverato.

Nella campagna “acquisti- cessioni”, si è un poco esagerato, perché le stagioni fortunate ti possono capitare. Soprattutto se hai la fortuna di avere un tecnico superiore alla media. Pensare di sostituire Kim con Juan Jesus, cioè passare da uno che garantiva la massima velocità a uno  che va a due all’ora, è una follia che sta costando caro.

Rimango dell’idea che con questo allenatore il Napoli si sta deprezzando, e che continuando di questo passo gli azzurri andranno incontro a tante altre brutte figure. Non siamo ai livelli di Gattuso ,ma ancora peggio, siamo nei limiti del peggior Donadoni.

Credo che sia il caso di correre ai ripari, già da subito, questa sosta è un toccasana. Sul mercato c’è ancora Antonio Conte, che potrebbe essere l’unica alternativa plausibile a Luciano Spalletti, se vogliano salvaguardare capra e cavoli, sono ancora in tempo. La Lazio ha dicevamo meritato, non tanto perché ha giocato meglio, o bene , ma solo perché ha saputo aspettare il momento adatto.

Proprio come fanno le grandi squadra al cospetto delle piccole. Una vittoria meritata che alla fine è risultata anche striminzita come punteggio finale,  per come si erano messe le cose, fosse finita 4 a 1 nessuno avrebbe gridato allo scandalo. Il Ciuccio è tornato a essere ‘A Ciuccia ‘e  Fichelle cinte piega e a coda fraceta.

di Fiore Marro

La Lazio ha, dicevamo, meritato, non tanto perché ha giocato meglio o bene , ma solo perché ha saputo aspettare il momento adatto. Proprio come fanno le grandi squadra al cospetto delle piccole

Marcatori: 30′ Luis Alberto (L), 32′ Zielinski (N), 7′ st Kamada (L)

Il Napoli sceso al Maradona ieri sera,l con la Lazio è parso poca cosa, nel senso che non è una squadra che gioca male. Ricorda, come atteggiamento, più che altro una provinciale. Somiglia vagamente all’Ascoli di Rozzi o il Pisa di Anconetani. Un gioco alla “garibaldina” finché il fiato lo consente, per poi spegnersi, come di solito fanno le squadre di basso ceto.

Le due gare vinte sono state fumo negli occhi. Questa squadra è messa in campo in maniera bislacca, senza nessun senso tattico. Commette errori madornali sotto porta come una delle peggiori provinciali. La squadra non tira e quando lo fa dimostra che “se songhe appicicate cu ‘a  porta”.

Hanno messo in una corsa ippica importante il cavallo Timothy T. o The Last Hurrà nella mani di Er Pomata. D’altra parte se vieni esonerato nel campionato arabo, forse dopo quello delle Isole Faroe, il torneo più scarso del mondo, qualche motivo deve pure esserci.

Questa formazione che era uno spettacolo agli occhi oggi è diventata inguardabile e imbarazzante. I calciatori, pare abbiamo perso lo spartito. Sembrano tanti bravi solisti che non sanno dove andare a parare. Per dire, ieri Kvaratskhelia ha dato l’impressione di avere smarrito quella umiltà che gli è stata tanto d’aiuto.

La passata stagione a tratti sembrava un rinomato Narciso che continuava a specchiarsi nel  Maradona senza sorta di discontinuità.

Così non si va da nessuna parte e si diventa prevedibili. Della gara in se c’è il solo Politano che si salva dalla Waterloo ed è tutto dire, visto che è forse l’unico a non avere il posto da titolare sicuro in questa formazione.

Gli strafalcioni fatti poi da Garcia con delle sostituzioni assurde, ed è stato un altro colpo fatale, nella gestione della gara per porre definitivamente il Napoli nella mani di Sarri,.

Il tecnico della Lazio torna a vincere in terra partenopea. Mettere una punta per intasare ancora di più la già ostruita area di rigore laziale è stato un boomerang. Si sa gli ordini sono quelli di far giocare Raspadori comunque e ovunque è questi sono i risultati. Avevamo già sfortunatamente pronosticato che in questo stato il Napoli avrebbe avuto poca vita e purtroppo così si è avverato.

Nella campagna “acquisti- cessioni”, si è un poco esagerato, perché le stagioni fortunate ti possono capitare. Soprattutto se hai la fortuna di avere un tecnico superiore alla media. Pensare di sostituire Kim con Juan Jesus, cioè passare da uno che garantiva la massima velocità a uno  che va a due all’ora, è una follia che sta costando caro.

Rimango dell’idea che con questo allenatore il Napoli si sta deprezzando, e che continuando di questo passo gli azzurri andranno incontro a tante altre brutte figure. Non siamo ai livelli di Gattuso ,ma ancora peggio, siamo nei limiti del peggior Donadoni.

Credo che sia il caso di correre ai ripari, già da subito, questa sosta è un toccasana. Sul mercato c’è ancora Antonio Conte, che potrebbe essere l’unica alternativa plausibile a Luciano Spalletti, se vogliano salvaguardare capra e cavoli, sono ancora in tempo. La Lazio ha dicevamo meritato, non tanto perché ha giocato meglio, o bene , ma solo perché ha saputo aspettare il momento adatto.

Proprio come fanno le grandi squadra al cospetto delle piccole. Una vittoria meritata che alla fine è risultata anche striminzita come punteggio finale,  per come si erano messe le cose, fosse finita 4 a 1 nessuno avrebbe gridato allo scandalo. Il Ciuccio è tornato a essere ‘A Ciuccia ‘e  Fichelle cinte piega e a coda fraceta.

di Fiore Marro

© Riproduzione riservata

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