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sabato, Luglio 27, 2024

Osanna: “L’uomo” a 50 anni dalla sua uscita.

Era il 1970 e la prima formazione della band napoletana aveva il nome di Città Frontale con il mitico Gianni Leone che fuoriesce per entrare negli altrettanto celeberrimi Balletto di Bronzo. Elio D’Anna, dopo l’esperienza Showmen con Musella, Del Prete e Senese, entra nel nuovo progetto prog e suggerisce di cambiare il nome alla band.

Osanna
La copertina storica del disco L’uomo del 1971.

1970: da Citta Frontale ad Osanna.

Era il 1970 e la prima formazione della band napoletana aveva il nome di Città Frontale con il mitico Gianni Leone che fuoriesce per entrare negli altrettanto celeberrimi Balletto di Bronzo. Elio D’Anna, dopo l’esperienza Showmen con Musella, Del Prete e Senese, entra nel nuovo progetto prog e suggerisce di cambiare il nome alla band. In quel momento nacquero gli Osanna con Vairetti, l’unico in pianta stabile, insieme a Danilo Rustici, scomparso di recente, alla chitarra, Massimo Guarino alla batteria e Lello Brandi al basso. Quasi casualmente fu scelto il nome Osanna sull’ennesima proposta di Guarino tra le tante bocciate mentre sfogliava il vocabolario d’italiano.

1971: la nascita de L’uomo.

L’anno successivo, dopo tante esibizioni in giro per l’Italia e una forsennata ricerca di una produzione, uscì L’uomo. E’ dalle prime note del disco che si comprende come gli Osanna abbiano voluto internazionalizzare la cultura e l’arte nostrana. Non è un caso che siano molti famosi e stimati all’estero, soprattutto in Oriente, dove il prog, in particolare quello italiano, è quasi venerato.
La parte estetica di quello che allora veniva chiamato complesso fu il tocco in più a portare in auge il quintetto. Il disco vinse il premio della critica discografica e ottenne tanti riconoscimenti. I temi mediterranei mescolati al rock progressivo di chiara influenza anglofona fanno de L’uomo un disco fresco e “datato”, raffinato e “sporco” nello stesso momento.

1971-2021: L’uomo oggi.

Dopo 50 anni come si può non apprezzare il grandissimo significato del tema antropologico trattato nella title-track?! Vogliamo parlare della delicatezza di “Mirror Train”?! La sfrontatezza hard di “Vado verso una meta”?! Un appassionato della musica rock e della musica partenopea non può non avere nella propria teca personale questo fantastico album. La band di Lino Vairetti per la prossima imminente uscita conferma l’ultima line-up con Gennaro Barba alla batteria, Irvin Vairetti e Sasà Priore alle tastiere, Pasquale Capobianco alle chitarre e con la sola eccezione del nuovo bassista Enzo Cascella che sostituisce Nello D’Anna. Inoltre a fine mese di luglio gli Osanna, proprio per i 50 anni del loro album d’esordio, saranno i protagonisti della copertina dell’importante rivista Prog Music, nella sua variante italiana.

In attesa dei nuovi Osanna.

Nell’attesa della nuova uscita si esorta all’ascolto delle altre mirabili opere della band partenopea. Del 1972 Preludio, Tema, Variazioni, Canzona, album dalle forti interconnessioni tra il rock e Bacalov. Nel 1973 esce il concept Palepoli dedicato interamente alla città di Napoli. Di altissimo livello e grande maestria è il disco Suddance del 1978. Sperando di vederli nuovamente live, come si deve, e senza questa assurda storia delle limitazioni, non ci resta che aspettare l’uscita del nuovo lavoro discografico di Vairetti e soci, forti del desiderio di ascoltare un’opera moderna ma dagli auspicabili richiami vintage. Viva L’Uomo, Osanna dal basso di questa Terra!

francesco moccia
https://www.annotizie.it/musica-le-note-che-ribollono-sulla-lava-del-vesuvio/

Collegamenti utili:
http://www.osanna.it/
https://www.facebook.com/osannaband
https://it.wikipedia.org/wiki/Osanna_(gruppo_musicale)

Osanna
La copertina storica del disco L’uomo del 1971.

1970: da Citta Frontale ad Osanna.

Era il 1970 e la prima formazione della band napoletana aveva il nome di Città Frontale con il mitico Gianni Leone che fuoriesce per entrare negli altrettanto celeberrimi Balletto di Bronzo. Elio D’Anna, dopo l’esperienza Showmen con Musella, Del Prete e Senese, entra nel nuovo progetto prog e suggerisce di cambiare il nome alla band. In quel momento nacquero gli Osanna con Vairetti, l’unico in pianta stabile, insieme a Danilo Rustici, scomparso di recente, alla chitarra, Massimo Guarino alla batteria e Lello Brandi al basso. Quasi casualmente fu scelto il nome Osanna sull’ennesima proposta di Guarino tra le tante bocciate mentre sfogliava il vocabolario d’italiano.

1971: la nascita de L’uomo.

L’anno successivo, dopo tante esibizioni in giro per l’Italia e una forsennata ricerca di una produzione, uscì L’uomo. E’ dalle prime note del disco che si comprende come gli Osanna abbiano voluto internazionalizzare la cultura e l’arte nostrana. Non è un caso che siano molti famosi e stimati all’estero, soprattutto in Oriente, dove il prog, in particolare quello italiano, è quasi venerato.
La parte estetica di quello che allora veniva chiamato complesso fu il tocco in più a portare in auge il quintetto. Il disco vinse il premio della critica discografica e ottenne tanti riconoscimenti. I temi mediterranei mescolati al rock progressivo di chiara influenza anglofona fanno de L’uomo un disco fresco e “datato”, raffinato e “sporco” nello stesso momento.

1971-2021: L’uomo oggi.

Dopo 50 anni come si può non apprezzare il grandissimo significato del tema antropologico trattato nella title-track?! Vogliamo parlare della delicatezza di “Mirror Train”?! La sfrontatezza hard di “Vado verso una meta”?! Un appassionato della musica rock e della musica partenopea non può non avere nella propria teca personale questo fantastico album. La band di Lino Vairetti per la prossima imminente uscita conferma l’ultima line-up con Gennaro Barba alla batteria, Irvin Vairetti e Sasà Priore alle tastiere, Pasquale Capobianco alle chitarre e con la sola eccezione del nuovo bassista Enzo Cascella che sostituisce Nello D’Anna. Inoltre a fine mese di luglio gli Osanna, proprio per i 50 anni del loro album d’esordio, saranno i protagonisti della copertina dell’importante rivista Prog Music, nella sua variante italiana.

In attesa dei nuovi Osanna.

Nell’attesa della nuova uscita si esorta all’ascolto delle altre mirabili opere della band partenopea. Del 1972 Preludio, Tema, Variazioni, Canzona, album dalle forti interconnessioni tra il rock e Bacalov. Nel 1973 esce il concept Palepoli dedicato interamente alla città di Napoli. Di altissimo livello e grande maestria è il disco Suddance del 1978. Sperando di vederli nuovamente live, come si deve, e senza questa assurda storia delle limitazioni, non ci resta che aspettare l’uscita del nuovo lavoro discografico di Vairetti e soci, forti del desiderio di ascoltare un’opera moderna ma dagli auspicabili richiami vintage. Viva L’Uomo, Osanna dal basso di questa Terra!

francesco moccia
https://www.annotizie.it/musica-le-note-che-ribollono-sulla-lava-del-vesuvio/

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https://www.facebook.com/osannaband
https://it.wikipedia.org/wiki/Osanna_(gruppo_musicale)

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