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lunedì, Dicembre 9, 2024

SANTOPADRE (FR): Spara e uccide un ladro

Oggi, con leggi quasi sempre a favore di chi delinque, per “morbidezza” delle norme o attese estenuanti dei processi, vivere in provincia significa soprattutto essere potenziali vittime di questi eventi. I carabinieri saranno in grado di arrivare alla conclusione dell’indagine con una verità, ma da quello che è accaduto ci sono pochi elementi per provare l’innocenza della vittima e dei suoi complici.

Santopadre è un tranquillo comune in provincia di Frosinone. Sale oggi agli onori della cronaca per un omicidio, il proprietario di una ricevitoria e tabaccheria, Sandro Fiorelli, spara e uccide un uomo. La vittima è un rumeno, Mirel Joaca Bine di trentaquattro anni, sorpreso a rubare. Il ladro è stato ucciso con un colpo di fucile ieri sera in una villetta alla periferia del piccolo comune. Un furto che il rumeno stava compiendo con altri complici scappati via.

La dinamica dell’accaduto è  al vaglio dei carabinieri. Un dettaglio dovrà essere dimostrato l’affermazione di Fiorelli che ha dichiarato di essersi difeso mentre il rapinatore gli puntava una pistola. Il sostituto procuratore Marina Marra dovrà coordinare le indagini per arrivare alla verità. Intanto continua la caccia agli altri malviventi fuggiti via in un’auto bianca. In zona, parlo del basso Lazio, da qualche tempo c’è stata una recrudescenza di colpi messi a segno da una banda di ladri.

La cosa preoccupa e non poco gli abitanti. Sandro Fiorelli precedentemente a questo evento aveva subito altre rapine. La sua è un’attività, gestisce una ricevitoria-tabaccheria, è ad alto rischio rapine e furti. Questo fatto di cronaca si collega ad un altro evento analogo avvenuto qualche anno fa ad Aprilia in provincia di Latina. In quell’occasione un ventunenne fu ucciso mentre con altri complici si era introdotto in una abitazione ad Aprilia.

Oggi che sembra ritornare alla normalità la vita, ascoltiamo di nuovo fatti di cronaca legati a: morti sul lavoro; femminicidi; omicidi sulla strada e mafia. Dopo un periodo di relativa tranquillità, dovuto pandemia, ritornano alla cronaca questi fatti che non vorremmo mai più ascoltare o leggere. Quello che rischia l’uomo rapinato è un’accusa per eccesso di difesa. Il sistema legislativo italiano non difende le persone oneste anzi li condanna per eccesso di difesa, anche quando è stata accertata la violenza subita.

Un tempo vivere in un realtà di provincia, come Santopadre, significava stare a contatto con la natura, una maggiore qualità della vita, un futuro migliore per i figli. Oggi, vivere in provincia, in zone periferiche, significa soprattutto essere potenziali vittime di questi eventi. Dalla foto si vede una zona residenziale di Santopadre, il luogo dove abita una tranquilla famiglia, oggi coinvolta in un dramma. I carabinieri saranno in grado di arrivare alla conclusione dell’indagine con una verità.

Quello che è accaduto lascia poco margine di elementi comprovanti l’innocenza della vittima e dei suoi complici, erano li per rubare. L’unica vittima di questa storia è Sandro Fiorelli che in quel paesino ci lavora, educa i figli e vive una vita tranquilla, fino ad oggi. Speriamo per lui possa prevalere innanzitutto il principio della legittima e non l’eccesso di difesa, non la merita, è un persona perbene, un uomo onesto, coinvolto, non per sua colpa, in un omicidio.

Di Luigi Eucalipto

Santopadre è un tranquillo comune in provincia di Frosinone. Sale oggi agli onori della cronaca per un omicidio, il proprietario di una ricevitoria e tabaccheria, Sandro Fiorelli, spara e uccide un uomo. La vittima è un rumeno, Mirel Joaca Bine di trentaquattro anni, sorpreso a rubare. Il ladro è stato ucciso con un colpo di fucile ieri sera in una villetta alla periferia del piccolo comune. Un furto che il rumeno stava compiendo con altri complici scappati via.

La dinamica dell’accaduto è  al vaglio dei carabinieri. Un dettaglio dovrà essere dimostrato l’affermazione di Fiorelli che ha dichiarato di essersi difeso mentre il rapinatore gli puntava una pistola. Il sostituto procuratore Marina Marra dovrà coordinare le indagini per arrivare alla verità. Intanto continua la caccia agli altri malviventi fuggiti via in un’auto bianca. In zona, parlo del basso Lazio, da qualche tempo c’è stata una recrudescenza di colpi messi a segno da una banda di ladri.

La cosa preoccupa e non poco gli abitanti. Sandro Fiorelli precedentemente a questo evento aveva subito altre rapine. La sua è un’attività, gestisce una ricevitoria-tabaccheria, è ad alto rischio rapine e furti. Questo fatto di cronaca si collega ad un altro evento analogo avvenuto qualche anno fa ad Aprilia in provincia di Latina. In quell’occasione un ventunenne fu ucciso mentre con altri complici si era introdotto in una abitazione ad Aprilia.

Oggi che sembra ritornare alla normalità la vita, ascoltiamo di nuovo fatti di cronaca legati a: morti sul lavoro; femminicidi; omicidi sulla strada e mafia. Dopo un periodo di relativa tranquillità, dovuto pandemia, ritornano alla cronaca questi fatti che non vorremmo mai più ascoltare o leggere. Quello che rischia l’uomo rapinato è un’accusa per eccesso di difesa. Il sistema legislativo italiano non difende le persone oneste anzi li condanna per eccesso di difesa, anche quando è stata accertata la violenza subita.

Un tempo vivere in un realtà di provincia, come Santopadre, significava stare a contatto con la natura, una maggiore qualità della vita, un futuro migliore per i figli. Oggi, vivere in provincia, in zone periferiche, significa soprattutto essere potenziali vittime di questi eventi. Dalla foto si vede una zona residenziale di Santopadre, il luogo dove abita una tranquilla famiglia, oggi coinvolta in un dramma. I carabinieri saranno in grado di arrivare alla conclusione dell’indagine con una verità.

Quello che è accaduto lascia poco margine di elementi comprovanti l’innocenza della vittima e dei suoi complici, erano li per rubare. L’unica vittima di questa storia è Sandro Fiorelli che in quel paesino ci lavora, educa i figli e vive una vita tranquilla, fino ad oggi. Speriamo per lui possa prevalere innanzitutto il principio della legittima e non l’eccesso di difesa, non la merita, è un persona perbene, un uomo onesto, coinvolto, non per sua colpa, in un omicidio.

Di Luigi Eucalipto

© Riproduzione riservata

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